Un tempo ci giravano le Fiat in fase di collaudo, ma questo pomeriggio la Pista 500 sul tetto del Lingotto è stata teatro di un diverso tipo di corsa.
Accendere un faro in vista del 4 aprile
Per accendere i riflettori sulla Giornata nazionale della persona con lesione al midollo spinale in programma il prossimo 4 aprile, decine di persone hanno percorso la storica pista ad anello sulle proprie carrozzine, handbike e triride. L'iniziativa è stata organizzata dalle associazioni I Do Onlus e Coordinamento Para Tetraplegici del Piemonte Odv, all'interno del circuito Faip - Federazione delle associazioni italiane di persone con lesione al midollo spinale.
L'importanza dell'unità spinale di Torino
Un giro di pista per denunciare la condizione delle unità spinali del Piemonte e di tutta Italia, che sono a corto di personale o di spazi idonei, per una patologia che ha bisogno di cure e trattamenti specifici e adeguati. L'unità spinale di Torino, situata nella palazzina di via Zuretti di fronte al CTO, sarebbe la più grande d'Italia, con la possibilità potenziale di 48 posti letto. Ma, come riferito dal presidente del Coordinamento Para Tetraplegici del Piemonte, Massimo Canova, a causa della carenza di personale i posti letto attualmente attivi sono meno di 30.
"Le persone in carrozzina non hanno posti dove andarsi a curare - ha spiegato Francesco Razzu, il presidente di I Do Onlus - È una patologia così specifica che nei pronto soccorsi e nella medicina di base non sanno come trattare i pazienti in carrozzina, i medici e gli infermieri non specializzati hanno difficoltà a gestirci e utilizzano barella rigide o altri strumenti non adatti".
Il codice identificativo 28
Tutti i partecipanti alla corsa avevano la pettorina numero 28, numero simbolo dell'unità spinale ad alta specialità riabilitativa. Il codice 28 identifica questo reparto a livello nazionale e in passato è stato al centro di una protesta da parte delle associazioni di persone con lesione al midollo spinale, quando c'era il rischio di una unificazione del reparto con altre patologie simili ma differenti.
Per preservare le Unità spinali, le associazioni chiedono alla Regione una Legge che le tuteli, come fatto in Molise e Umbria.