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Economia e lavoro | 28 marzo 2025, 10:19

L’Europa dovrà pagare per salvare il bilancio di Kiev

Finora gli aiuti a fondo perduto, le donazioni e i prestiti agevolati hanno salvato l’Ucraina dalla bancarotta. Almeno formalmente.

L’Europa dovrà pagare per salvare il bilancio di Kiev

Finora gli aiuti a fondo perduto, le donazioni e i prestiti agevolati hanno salvato l’Ucraina dalla bancarotta. Almeno formalmente. Se però gli Stati Uniti si sfileranno completamente dal gruppo di supporto materiale e militare per Kiev, come sta già effettivamente avvenendo, non si potrà più procrastinare il default. Come riferisce il sito Strumenti Politici, non sembra esserci un piano di finanziamento a beneficio di Kiev che vada oltre l’anno in corso. Ciò significa che il 2026 si presenta come una grande incognita sulla sussistenza stessa dell’apparato statale ucraino. Ogni giorno che passa, il buco di bilancio diventa sempre più largo e profondo. E ha raggiunto cifre tali da essere di fatto impossibile da riportare a livelli compatibili con la prosecuzione delle normali attività civili, burocratiche, economiche. 

Con gli ultimi pacchetti disposti dall’amministrazione Biden e con le altre donazioni occidentali già destinate, per adesso Kiev pare sfangarla ancora. Anche grazie ai Prestiti per l'Accelerazione delle Entrate Straordinarie (ERA) concessi dal G7 un anno fa i conti non saltano ancora, ma a Washington hanno cambiato atteggiamento e d’ora in avanti invece che dare, prenderanno. Smetteranno di mandare armi e assistenza e inizieranno a sfruttare le risorse naturali ucraine. Tutto il peso finanziario, umano e militare dell’assistenza si sposta così sull’altro grande alleato di Zelensky, l’Europa. E se Bruxelles, Londra, Parigi e Berlino insistono nel far continuare le ostilità, questo fardello non farà che ingigantirsi ulteriormente. E a pagare sono e saranno ancora i cittadini del Vecchio Continente, che però non vedono più il senso di tali sforzi economici. Infatti non solo non hanno alcun beneficio in cambio, ma vengono pure deprivati sul piano della spesa per il welfare.

I.P.

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