Torino punta a diventare Capitale Europea della Cultura 2033. Dopo la nascita lo scorso 14 febbraio di un tavolo strategico, la Fondazione per la Cultura sta sviluppando il dossier, con l'obiettivo di coinvolgere attivamente i torinese.
A delineare gli step il direttore della candidatura Agostino Riitano, in passato già project manager di Matera Capitale Europea nel 2019, intervenuto questa mattina in commissione Cultura.
Il logo disegnato della scuole torinesi
Dal punto di vista pratico nelle scorse settimane è stata pubblicata la manifestazione di interesse per la creazione del logo che coinvolge le scuole torinesi, a partire da quelle con indirizzo creativo. L'idea è di far partecipare attivamente tutti quei ragazzi e ragazze che nel 2033 avranno 18 anni, supportandoli in quedfot percorso con professionisti.
"Il lavoro per essere all'altezza, - ha spiegato - inizia diversi anni prima. Le parole chiave che orienteranno il nostro agire sono: inclusione sociale, pari opportunità, dialogo interculturale, rigenerazione,...".
"Negli ultimi anni, - ha poi aggiunto - la commissione che assegna il titolo di Capitale Europea della Cultura ha premiato le piccole città al di sotto dei 200mila abitanti, spesso con localizzazioni geografiche marginali rispetto ai grandi centri della vivacità culturale europea. Con la candidatura di Torino cerchiamo di sovvertire questo trend e riportare al centro le città medio-grandi".
I criteri
"Saranno valutate - ha aggiunto - la nostra programmazione culturale, la nostra capacità di realizzazione e di gestione, l’impatto non solo nel 2033, ma anche negli anni precedenti e successivi, oltre che alle sinergie con altre città europee. Specialmente quelle che sono già state capitali europee, con cui faremo scambi di esperienze e competenze".
Festa dei vicini e mega picnic
Dal punto di vista cronologico, nel 2025 Fondazione per la Cultura si occuperà di mappare le rete relazioni internazionali delle istituzioni ed enti, analizzando punti di forza e debolezza. La Festa dei Vicini di giugn sarà occasione per coinvolgere attivamente i torinesi nella candidatura, mappano i legami tra i cittadini torinesi e quelli europei.
"Si immagina - ha spiegato Riitano - anche un mega picnic in luoghi insoliti della città per stimolare riflessioni informali. Torino avvierà anche collaborazioni con città olandesi candidate per progetti comuni, e si concentrerà su due progetti pilastri: il Libro e l'Intelligenza artificiale".
Il 2026 sarà dedicato tutto alla predisposizione del dossier. La deadline è il 2027, quando verrà pubblicato l'avviso pubblico del Ministero della Cultura. Le città italiane dovranno presentare i loro dossier: dopo le valutazioni, verrà proclamata la candidata per il nostro paese.