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Cronaca | 26 marzo 2025, 16:36

Cinquanta orti abusivi cinesi lungo lo Stura, ad aprile si sgombera l'area

Trovata una soluzione dopo 4 anni. Tresso: "Gli occupanti verranno ricollocati".

Gli orti abusivi cinesi lungo lo Stura

Gli orti abusivi cinesi lungo lo Stura

Addio a patate, pomodori e insalata. Potrebbe essere giunta al capolinea l'avventura degli orti abusivi sorti quattro anni fa lungo lo Stura, sia nella zona del parco Arrivore che in quella dell'ex campo rom. Lo ha ribadito in commissione Ambiente, in via San Benigno, l'assessore al Verde pubblico del Comune di Torino Francesco Tresso, parlando di un allontanamento degli occupanti e di un percorso alternativo studiato dalla Città per far fronte all'emergenza.

Intervento ad aprile

L'intervento, studiato in queste settimane, prenderà corpo ad aprile, si concluderà nel giro di qualche mese e riguarderà cinque ettari di terreno. L'area è stata mappata con i droni. Sul posto, oltre alla protezione civile, interverrà anche la polizia municipale con Ente parco e ciclo rifiuti. "Abbiamo già verificato la presenza di rifiuti urbani, principalmente plastica, e siamo in accordo su Amiat su come intervenire" ha precisato la Protezione civile.

L'obiettivo numero uno è allontanare gli occupanti, porre fine all'abusivismo e mettere in sicurezza l'area. Affinché la situazione non degeneri nuovamente. Va detto, per inciso, che quattro anni fa gli orti abusivi erano appena 5-6 ma la mancanza di interventi immediati a portato a far esplodere, poco alla volta, il problema.

[Gli orti cinesi lungo lo Stura]

Chi sono gli occupanti?

Gli occupanti in questione sono quasi tutte donne cinesi. Più qualche persona di nazionalità nigeriana. E qualche problema, diciamocela tutta, l'hanno creato: lasciando rifiuti qua e là e tagliando alberi. "Abbiamo avviato tutte le interlocuzioni del caso - ha chiarito Tresso -. In ultimo abbiamo interloquito con la comunità che ha occupato l’area e spiegato che la situazione non poteva più essere tollerata. Per esempio persiste un problema di sicurezza idraulica perché è stato deviato in parte il percorso dello Stura".

Gli abusivi non verranno semplicemente sgomberati. "Abbiamo già individuato un’area, non lontana dagli orti circoscrizionali, dove spostare queste persone - così Tresso -. Si tratta di un percorso alternativo, forse unico nel suo genere. Chiarito il fatto, preciso, che non si tratta di un'attività commerciale ma di una coltivazione a fini domestici che andrà regolamentata. Nel rispetto dell'ambiente".

[La commissione convocata alla 6]

Un percorso che convince a metà

L'idea di un ri-collocamento di chi per 4 anni ha occupato abusivamente dei terreni ha fatto storcere il naso alla coordinatrice all'Ambiente della Sei, Giulia Zaccaro. "Non siamo favorevoli allo spostamento - ha ammesso Zaccaro -, ma l’importante è che queste persone paghino un contributo come fanno tutte le altre persone che gestiscono un appezzamento di terreno. Anche per non dare un segnale negativo".

Per il presidente del centro civico, Valerio Lomanto, "come Circoscrizione ci siamo battuti tanto per risolvere questa criticità - ha concluso Lomanto -. Bene che si sia trovato un contatto con queste realtà per fare sì che tra 3 o 4 mesi non si sia punto a capo con le occupazioni".

Una soluzione tardiva, secondo la consigliera di Fdi, Verangela Marino. "Noi abbiamo provato in tutti i modi ad avvisare queste persone. Che per tutta risposta ci hanno sempre ignorato".

Un risultato "frutto di una grande collaborazione" è invece il parere della capogruppo del Pd, Isabella Martelli. "E l'idea di ricollocarli può essere un esperimento interessante, anche in chiave integrazione".

Philippe Versienti

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