Economia e lavoro | 25 marzo 2025, 13:13

In dieci anni Torino ha cambiato pelle: addio a edicole, panettieri, calzolai. Ma anche bar e alberghi

Perse 1700 imprese in un anno: il tasso non era negativo dal 2018. Soffrono soprattutto giovani e donne

In dieci anni Torino ha detto addio a edicole, panettieri e calzolai

In dieci anni Torino ha detto addio a edicole, panettieri e calzolai

Primo tasso negativo dal 2018, per le aziende di Torino e provincia. E crolla la percentuale di quelle che sopravvivono a 3 anni dalla nascita. Lo dice l’ultima indagine della Camera di Commercio che registra un tasso di -0,01% nel corso del 2024. Ma a ben vedere preoccupa molto di più la scomparsa di 1678 imprese. E a parte il Covid, non c’erano mai state così poche iscrizioni da circa un decennio (12.354).

Si sopravvive meno

Tra i dati preoccupanti c’è anche il tasso di sopravvivenza a distanza di 3 anni dalla nascita: dopo un aumento costante di dieci anni ora si cala e si torna al 68,4%. Soffrono soprattutto turismo e commercio.

Cambia anche lo scheletro del tessuto produttivo: diminuiscono le micro imprese mentre si rafforzano le pmi e le grandi imprese. A fronte di un -2,3% si osserva invece una crescita di oltre l’8% per le due tipologie superiori.

A livello geografico, soprattutto Ciriacese ed Eporediese mostrano cali evidenti, mentre tra le città maggiori soffrono soprattutto Rivoli, Pinerolo, Collegno, Ivrea e Carmagnola.

Dieci anni fa 

I cambiamenti sono ancora più evidenti se si prende a paragone la Torino di dieci anni fa: calo di quasi il 13% per l’industria, mentre l’agricoltura accusa un -10%. Anche il commercio fa -9,5% Boom per i servizi: +6,1 per quelle alle imprese e +16,8 per i servizi alle persone.

Più in dettaglio sono praticamente scomparse le edicole (-45%), le panetterie (-31%), ferramenta e macellerie (rispettivamente -29 e -21). Aumentano le farmacie (+88%) e il commercio online (+140%). Aumentano le imprese di pulizia (+43%) e il noleggio auto (+73%) e il settore eventi (+41%).

Tra gli altri mestieri che scompaiono ci sono i calzolai (-33%) e le lavanderie (ma aumentano i self service). Aumentano negozi di tatoo e piercing, estetisti, cura degli animali e organizzazione di cerimonie.

Se poi calano gli alberghi e i bar (-10 e -19%), aumentano i ristoranti (+22%). Letteralmente raddoppiati i b&b e gli affittacamere.

Male anche il turismo

Calano tutti i settori, ma anche il turismo - dice Dario Gallina, presidente dell’ente camerale - ed è un fenomeno che va approfondito. Chiudono bar e alberghi, segno che forse sono servizi che stanno cambiando”.

Meno donne e sempre meno giovani

Calano sia i giovani che le donne: “Serve anche qui una lettura diversa - prosegue Gallina - e i dati non premiano il nostro sforzo. Crescono invece le imprese straniere, mentre le costruzioni stanno rallentando dopo la bolla a seguito dei bonus edilizi”.

Effetto auto 

Soffre la componentistica: “Siamo di fronte a una crisi dell’auto sotto gli occhi di tutti e inevitabilmente chi è legato a questo settore sta soffrendo. Appare più effervescente il settore dell’aerospazio, anche con la presenza di capitali stranieri”.

Massimiliano Sciullo

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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