Un’accelerazione sugli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per superare il gap con le grandi regioni del Nord. A comunicare il cambio di passo sugli Irccs è l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi.
Candiolo e Piancavallo
Nella nostra regione sono due i centri di questo tipo, entrambi privati. Quello di Candiolo e di Piancavallo, nel Vco. Quest’ultimo, peraltro, ha la sede legale in terra lombarda. Ed è proprio alla Lombardia che si guarda. Regione dall’alto tasso di istituti (da qui ai prossimi anni arriveranno a 27). Ed è lì che si perdono 170 milioni di mobilità di pazienti piemontesi che scelgono gli Ircss lombardi, per la loro innovazione.
Ma ora il Piemonte prova a mettere una pezza con la creazione di una task force per candidare le eccellenze sanitarie ad ottenere il riconoscimento di Irccs pubblici. I parametri per farlo sono stringenti e riguardano, in primis, la salute dei bilanci. Non devono esserci buchi nei rendiconti triennali delle realtà che si candidano.
Le eccellenze in una task force
A coordinare le attività del gruppo di lavoro sarà Antonio Maconi, direttore del DARI (Dipartimento delle Attività Integrate Ricerca e Innovazione) di Alessandria. È proprio la sua esperienza sul territorio - che vede in Casale Monferrato un luogo dove è iniziato un percorso nel 2009 per il riconoscimento del Centro regionale per ricerca, la sorveglianza e la prevenzione dei rischi da amianto - sarà da traino nel coordinamento della variegata offerta sanitaria del Piemonte. E quella di Casale, sarà, con ogni probabilità, la prima realtà pubblica ad essere riconosciuta come Irccs.
Ma nel team sono presenti anche Carlo Picco, Direttore Generale dell'ASL Città di Torino, capofila per quel che riguarda la specialità di Nefrologia e Malattie Rare del Giovanni Bosco. Poi Davide Minniti, Direttore Generale AOU San Luigi di Orbassano, per quanto riguarda un possibile riconoscimento in Urologia, Thomas Schael, Commissario AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, per i Trapianti, Giovanni Messori Ioli, Direttore Generale del Regina Margherita, per tutta l’attività legata all’Infantile, e Stefano Scarpetta, Direttore Generale AOU Maggiore di Novara, per la parte legata all’Oncoematologia.
Nella squadra anche entità economiche e tecnici della sanità piemontese. Come Paolo Mulassano, Responsabile Direzione Innovazione d’Impatto di Compagnia di San Paolo, Franco Ripa, Responsabile del Settore Programmazione Sanitaria e Socio Sanitaria della Regione Piemonte e Mirella Angaramo, Responsabile del Settore Affari Generali e Giuridico Legislativo della Regione Piemonte.
Riboldi: "In gioco il futuro della nostra sanità"
“Si tratta di uno dei provvedimenti più importanti per il futuro della nostra sanità - commenta Riboldi - Sei strutture piemontesi che si uniscono per un percorso comune di candidatura. Il Piemonte è una regione poco attrattiva da questo punto di vista. Avere un Irccs vuol dire avere il massimo dell’eccellenza che ci permettono di attrarre mobilità che vuol dire avere maggiore risorse da investire sul tessuto regionale”.