Sono ore movimentate, intorno al Cpr di corso Brunelleschi, struttura che riapre oggi dopo anni di stop per lavori. E se per la serata sono attese manifestazioni di protesta, già nelle scorse ore alcuni esponenti del mondo politico sono già riusciti a entrare per un sopralluogo. Della delegazione facevano parte il vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi e la capogruppo di Sinistra Ecologista al Comune di Torino, Sara Diena. "Siamo entrati al Cpr in un giorno buio, in cui il cielo non ha sbagliato colore. Oggi infatti, nonostante la contrarietà del Comune di Torino e le tantissime proteste all’interno e all’esterno, il Centro riapre con attualmente tre aree da 30 posti ciascuna, dopo più di due anni di chiusura. Alle 14.30, ovvero l'ora in cui è finito il nostro sopralluogo, non ci sono ancora persone trattenute. Nonostante la ristrutturazione e la riduzione dei posti letto da 7 a 6 per dormitorio, non rileviamo significativi cambiamenti, se non una minore privacy dovuta alla sostituzione dei vetri oscurati con vetri trasparenti. In ogni area sono stati rimossi i telefoni fissi ed è stata disegnata una zona basket (con canestro) utilizzabile anche per il calcio".
"Promesse irrealizzabili"
Parole severe, comunque, quelle che gli esponenti di sinistra riservano al futuro del Cpr. "La Cooperativa sociale Sanitalia si è aggiudicata l’appalto da oltre otto milioni di euro con promesse irrealizzabili. Servizi per minori (che invece non possono entrare) con fornitura di materiale scolastico, mediazione linguistica per ‘oltre cento tra lingue e dialetti tribali’, attività svolte ‘tenendo conto del sesso’ (in una struttura per soli uomini), assistenza sociale, attività didattiche e ricreative con tanto di postazioni informatiche. Formule copiate e incollate dal capitolato del Ministero per i servizi di accoglienza delle persone straniere, protocolli fantasma allegati e, soprattutto, dissociazione totale dalla realtà di spaventoso abbandono e degrado di luoghi che offrono condizioni di vita peggiori delle carceri. Terremo il fiato sul collo al nuovo ente gestore, siamo pronti a depositare interrogazioni a ogni livello istituzionale sulla situazione di una struttura che, invece di riaprire, doveva chiudere per sempre”.
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