Settantanove anni, 10 mesi e 29 giorni: è il tempo passato dalla Liberazione dell'Italia dal regime nazifascista, anche se Torino dovette attendere ancora qualche giorno in più. Ciò significa che tra un mese e un giorno ricorreranno gli 80 anni dal 25 aprile 1945 e che per questo speciale anniversario istituzioni, fondazioni e associazioni hanno in programma una serie di celebrazioni particolarmente intense, a partire già dal 1° aprile con l'apertura del Sacrario del Martinetto.
Primi eventi già il 1° aprile
Il 2, il 4 e il 9 aprile ci saranno le commemorazioni per l'81esimo anniversario della strage del Pian del Lot, del sacrificio dei Martiri del Martinetto e della Battaglia di Monte Marrone. Il 15 e il 16 aprile sono invece previste le celebrazioni in onore dei Partigiani lavoratori delle industrie torinesi e dei Partigiani caduti, incarcerati e torturati: la prima alla lapide di corso Ferrucci e la seconda alla Caserma La Marmora.
Il 24 sera, dalle ore 20, si terrà l'usuale fiaccolata del Comune di Torino in partenza da piazza Arbarello, con un intervento dello storico Bruno Maida all'arrivo in piazza Castello. Dalle 22 realtà come Acmos, Libera Piemonte e Fondazione Benvenuti in Italia proseguiranno fino a raggiungere la lapide in via Rossini posta in ricordo di Adriano Ferrero, studente e staffetta partigiana uccisa a 18 anni da un soldato fascista che gli sparò per aver salutato un corteo funebre con il segno della croce anziché col saluto fascista.
100 le realtà coinvolte
Sono quasi 100 le realtà che hanno in programma uno o più eventi per celebrare il prossimo 25 Aprile tra commemorazioni, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, incontri, lezioni, presentazioni di libri, dibattiti, passeggiate e cerimonie.
In prima fila il Comune di Torino, capofila della giornata, insieme alla Regione Piemonte e al Polo del '900, col suo Museo diffuso della Resistenza. È possibile consultare tutti gli eventi al link: http://www.comune.torino.it/eventi/calendario/25-aprile-2025/
"Il 25 aprile assume quest'anno un significato ancora più profondo - ha commentato il sindaco Stefano Lo Russo - Nell'80esimo della Liberazione la nostra Città, medaglia d'oro della Resistenza, si appresta a celebrare questo evento ma anche a tirare fuori i contenuti di grande attualità che questo evento punta a mettere in evidenza: la difesa della democrazia, della libertà, di una modalità con cui si esplica la vita sociale e politica del nostro territorio che oggi, a distanza di 80 anni, rischia ancora di essere messa in discussione. La memoria non solo punta a essere condivisa ma fornisce uno stimolo importante per vedere come possiamo lavorare oggi in questo contesto, che è radicalmente cambiato e che mette continuamente in discussione i valori della democrazia, della libertà e della giustizia".
I testimoni e "Mi ricordo quel 25 Aprile"
In particolare, la Città col Museo diffuso della Resistenza ha sviluppato un progetto - dal nome "Mi ricordo quel 25 Aprile" - dove i testimoni della Liberazione a Torino possono raccontare in prima persone i propri ricordi oppure condividere materiale foto o video, lettere, documenti, diari o qualsiasi altra testimonianza che riguardi quel periodo storico.
Con il materiale sarà creato dalla Città un database pubblico, ma già l'11 aprile alle ore 18, al Polo del '900, ci sarà la proiezione di un video realizzato dagli studenti di due scuole torinesi che hanno intervistato chi la Liberazione l'ha vissuta. Inoltre la Città Metropolitana, per rendere possibili le celebrazioni in ogni angolo del territorio, ha stanziato 100 mila euro di finanziamento per i Comuni che intendono proporsi per eventi e progetti sul periodo della Seconda Guerra Mondiale.
"Il 25 aprile lo celebro ogni anno - ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio - è una delle feste più importanti che caratterizzano la nostra democrazia, la nostra Costituzione repubblicana e antifascista e quindi per me è una festa di libertà. Usiamo questi 80 anni per celebrare la libertà e trarre spunto perché rimanga sempre un tema molto attuale, soprattutto per i nostri giovani. Porto con me il ricordo dei 23 giorni della città di Alba liberata, il mio professore di greco era studente durante l'occupazione nazifascista e scrisse un diario. Per non farlo scoprire lo scrisse in greco, a 12 anni. Ora ho io questo diario e quello che voglio evidenziare è una linea tra le persone, abbiamo il dovere di continuare questa linea. Vorrei che tutti si impegnassero a partecipare alle celebrazioni del 25 aprile con un bambino: non dobbiamo rischiare di farlo diventare una memoria del passato".