Il Piemonte è ricco di eccellenze agroalimentari, ma senza una comunicazione efficace rischiano di restare invisibili. Questo il tema al centro della tavola rotonda di Horeca Expoforum, dove istituzioni e professionisti hanno discusso strategie per rendere il made in Piemonte competitivo a livello internazionale.
L'evento, moderato dal giornalista Antonio Iacona, ha visto la partecipazione di istituzioni, produttori e professionisti del settore, accomunati dall'obiettivo di rafforzare la percezione e il valore del made in Piemonte attraverso una strategia di comunicazione integrata.
Il confronto ha messo in luce comparti chiave dell'enogastronomia piemontese – latte, miele, vino, pasticceria e ristorazione – evidenziando come ciascuno necessiti di una comunicazione efficace per valorizzare la propria identità. Se il passaparola rimane un elemento fondamentale, oggi il digitale è imprescindibile, sia per informare il consumatore, sia per promuovere le attività in modo strategico e mirato.
Il ruolo della comunicazione: un investimento, non un costo
Tra i temi più discussi, la percezione della comunicazione stessa: è il Piemonte pronto a comunicare? La risposta di Simona Riccio, esperta di comunicazione digitale per il settore agroalimentare, è chiara: "Sì, lo è, ma solo se si smette di considerare la comunicazione un costo anziché un investimento. Troppo spesso ci si lamenta della mancata promozione durante i grandi eventi, quando invece la comunicazione dovrebbe essere parte integrante della strategia di crescita di ogni realtà produttiva."
Anche la formazione è un aspetto centrale: chi serve in tavola ha il compito di trasferire il valore del prodotto al consumatore, e questo processo deve iniziare prima ancora, attraverso un racconto digitale coerente e coinvolgente. Comunicare bene significa creare cultura e consapevolezza, portando il consumatore a scegliere con criterio e a premiare la qualità.
Valorizzazione del prodotto e consapevolezza: un obiettivo condiviso con Slow Food
Il dibattito ha evidenziato una visione comune con Slow Food, che da sempre promuove la valorizzazione del prodotto, il rispetto della filiera e la cultura della scelta consapevole. Acquistare meno, ma meglio, senza sprechi e con attenzione alla qualità, è un modello che deve diventare la normalità per produttori e consumatori.
L'evento ha ribadito che territorio, tradizione e innovazione devono andare di pari passo, con una comunicazione adeguata a sostenere le eccellenze piemontesi e a renderle sempre più riconoscibili sul mercato.
L'evento ha confermato una certezza: la comunicazione è la chiave per trasformare la qualità in valore riconosciuto e per far emergere le eccellenze piemontesi serve una strategia di comunicazione strutturata e consapevole. Ora è il momento di investire in una narrazione efficace per portare i prodotti regionali a competere sui mercati globali.
L’incontro è stato moderato da Antonio Iacona – Giornalista; a rappresentare le Istituzioni c’erano Marco Protopapa, Mario Salvatore Castello, Daniele Sobrero – Consiglieri Regionali del Piemonte Raffaele Trovato – Direttore IFSE,
Tra i relatori del dibattito: Simona Riccio – Esperta di comunicazione digitale dell'Agrifood e Filiera Agroalimentare, Simone Campion – Copywriter Dstile, promotore delle eccellenze piemontesi, Davide Viglino – Presidente Vignaioli Piemontesi, Davide Colombo – Presidente Piemonte Miele, Roberto Morello – Presidente Piemonte Latte, Massimo Longo – Presidente Consorzio dello Zenzero Piemontese, Roberto Sambo – Rappresentante dei Presìdi Slow Food, Fabrizio Galla – Maestro Pasticcere e Cioccolatiere, Fabrizio Mencagli – Cuoco, Giovanni Grasso – Chef Manager del Ristorante “La Credenza”.