Tre giorni (dal 26 al 28 marzo) per raccontare 174 corsi, sei in più rispetto allo scorso anno. L’Università degli studi di Torino occupa per tre giorni gli spazi dell’Inalpi Arena che di solito fanno da cornice a musica e sport per aprirsi agli studenti delle scuole superiori.
Percorsi, ma anche modalità di accesso, frequenza e requisiti di ammissione. Un viaggio a 360 gradi anche per scoprire le prospettive professionali che si abbiano allo studio.
Giornate di orientamento 2025
Ecco le Giornate di Orientamento 2025, che nella struttura di corso Sebastopoli 123 presenterà 74 corsi di laurea triennale, 10 a ciclo unico e altri 90 di laurea magistrale. Per le magistrali, inoltre, a maggio e giugno ci saranno anche gli appuntamenti di porte aperte per le lauree magistrali.
“Stiamo vivendo un cambiamento e dobbiamo adattarci - dice Barbara Bruschi, vice rettrice dell’Università di Torino - ecco perché l’orientamento diventa un’attività sempre più importante, da svolgere in maniera continuativa e raccontando sempre di più un ateneo come luogo di studio, ma anche di crescita, sviluppo e di futuro”.
Risposte a domande nuove
Orientamento, ma anche novità: sono sei in tutto e riguardano Osteopatia, Tecnologie dei sistemi ristorativi (primo corso professionalizzante di UniTo), Scienze delle professioni sanitarie tecniche assistenziali, Moda e cultura d’impresa (a Biella), Economics and finance with data science, Psicologia dello sport. “C’è grande attenzione anche da parte dei giovani sulle nuove professioni e ci aspettiamo che ci sia una risposta anche da parte loro. Le attivazioni arrivano anche dopo aver ascoltato il territorio e osservato il cambiamento: ci sono meno ventenni e più quarantenni”.
Matricole over40
Ma anche la popolazione sta cambiando, ecco perché “l’orientamento non si rivolge più solo ai giovani, ma anche a chi vuole intraprendere un percorso in età più matura o riprenderlo, migliorando le proprie competenze. Anche questo speriamo che contribuisca a non farci sentire gli effetti dell’inverno demografico”.
“Ci sono ambiti in cui questo sta già succedendo, per esempio in alcuni ambiti della formazione primaria, oppure le lingue”.
Lo scorso anno (al Campus Einaudi), si erano raggiunte le duemila presenze giornaliere. “Cerchiamo di innovare la nostra offerta perché risponda alle esigenze della società e delle imprese - prosegue - Puntiamo sull’internazionalizzazione e ci sentiamo capaci di accogliere studenti e studentesse provenienti da mondi e ambienti diversi. L’inclusione va intesa nel senso più ampio”.
Nel labirinto della scelta
“Vogliamo andare incontro alle necessità di chi si trova a orientarsi - concorda Paola Ricchiardi, delegata del rettore per l’Orientamento - in un sistema dove il proliferare dell’offerta non sempre corrisponde a una reale opportunità di scelta”.