Economia e lavoro - 21 marzo 2025, 17:50

Murello, la Boman apre le porte per far conoscere la sua storia e la sua filosofia

L'azienda cuneese in 25 anni è diventata un player che opera a livello mondiale

Ieri - giovedì 20 marzo - la Boman di Murello ha aperto le porte del suo plant per far conoscere non solo la sua storia, dal fondatore Silvio Bonaudi - improvvisamente scomparso nel 2021- agli attuali vertici aziendali rappresentati dai figli Enrico - che oggi ricopre la carica di Presidente - e Clara Bonaudi e da Alex Belforte AD di Boman, ma anche per raccontare la filosofia che guida, da oltre 25 anni, una realtà che ha saputo diventare un'importante player italiano che opera a livello mondiale.
Un percorso di crescita basato sul alcuni cardini fondamentali. L'attenzione verso chi lavora in Boman è da sempre elemento imprescindibile. Oggi Boman occupa circa 85 persone di cui 50 sono saldatori certificati, ma Boman è anche sinonimo di integrazione, sono infatti 48 i dipendenti che appartengono alla comunità indiana di Pancalieri (la più grossa del Piemonte), i primi dei quali hanno iniziato la loro attività negli anni in cui l'azienda è stata fondata da Bonaudi.
Ma Boman è anche sinonimo di attenzione verso il territorio quando sceglie, per esempio, di installare un defibrillatore fuori dai cancelli aziendali perchè - come sottolinea Enrico Bonaudi - " oltre ad essere a portata di mano dei dipendenti è a disposizione di chiunque ne abbia necessità al di fuori dell'azienda". 
E l’attenzione è anche quella rivolta al domani, alle generazioni future. “Abbiamo un progetto che cercheremo di realizzare in un futuro molto prossimo” – dichiara Alex Belforte – “stiamo progettando la nascita della Boman Accademy, dove poter fare formazione professionale e dove dare spunti per percorsi di studio alle generazioni future”.

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