Cultura e spettacoli | 20 marzo 2025, 19:57

Gli Eugenio in Via Di Gioia sono tornati, esce il nuovo disco: "Sarà più poetico e intimista" [INTERVISTA]

"L'amore è tutto" realizzato dopo tre anni di lavoro: "Ci siamo lasciati trasportare dalla lentezza. La nostra è una generazione sottoposta a stress emotivi. L'artigianalità è la cifra sabauda che portiamo con noi"

Gli Eugenio In Via Di Gioia sono tornati, esce il nuovo disco

Gli Eugenio In Via Di Gioia sono tornati, esce il nuovo disco

Sono trascorsi tre anni dalla pubblicazione dell’ultimo album degli Eugenio in Via Di Gioia. Il gruppo torinese è ora pronto per tornare in tour per presentare il nuovo disco: “L’amore è tutto”. 

Dieci tracce disponibili dal 21 marzo realizzate in collaborazione Carosello Records che si unisce a Woodworm nel team discografico. 

Un viaggio emozionale in cui l’amore è il filo conduttore di ogni esperienza umana. Il disco è stato anticipato dal singolo “Buio”, che racconta il dramma della solitudine generata dai social e dai nuovi media.

Buio racconta della solitudine e della distanza che viene amplificata dalla tecnologia. Questa sensazione non ci è distante, la conosciamo bene perché siamo completamente immersi nell’utilizzo dei social e della tecnologia, in un mondo che scorre troppo veloce” ci raccontano gli Eugenio in Via Di Gioia.  

Il brano, come il resto delle tracce, si separa molto dai temi e dal sound cui ci eravamo abituati. Perché questo salto?  

“Abbiamo provato ad affrontare l’attualità in maniera più poetica e intimista, più introspettiva. Abbiamo sempre usato un approccio collettivo e concreto, qui abbiamo voluto lasciarci trasportare dalla lentezza e dall’essere radicati in un mondo fatto di pranzi di lavoro e di scrittura quotidiana. Abbiamo un piccolo studio a Torino, dove ci incontriamo tutti i giorni e facciamo maturare le canzoni, questa in particolare è un po’ uno degli aspetti di questa analisi che si capisce ascoltando tutto l’album”. 

Temi come l’ansia, la depressione, la solitudine, sono stati affrontati da tanti artisti negli ultimi tempi, secondo voi è perché se ne parla più liberamente o perché la nostra generazione ha più difficoltà rispetto a quella dei nostri genitori?

“La nostra generazione è sottoposta a stress emotivi, fa fatica a elaborare. In questa società della performance tendiamo a dividere le emozioni dal lavoro, la performance professionale molto spesso viene staccata da quella emotiva. Sarebbe opportuno far convivere le due anime dentro di noi. Farlo non è facile, è il più grande obiettivo da raggiungere. I nostri genitori avevano altre gatte da pelare per così dire, ma ogni luogo e momento storico ha le sue difficoltà”. 

Parlando di social, in passato li avete usati per veicolare la vostra musica, qual è oggi il vostro rapporto con questi strumenti?
“È un rapporto di amore e odio. Abbiamo un grande amore verso il progresso tecnologico, ma dobbiamo fare attenzione lavorandoci a contatto tutti i giorni a restare il guidatore della macchina. Dobbiamo educare il nostro algoritmo a farci arrivare le notizie che ci interessano che sia di intrattenimento o professionali. Questo vale per tutta la nostra vita, possiamo circondarci del bello della vira, basta concentrarci nel qui e ora”.

La scelta di abbinare al disco i tarocchi, perché? 

“Qualcosa che ci ha subito appassionato. Eravamo a Palermo a registrare, abbiamo riscontrato che c’era qualcosa di quel mondo nelle nostre canzoni. Erano delle metafore di qualcosa che c’è dentro di noi e abbiamo voluto fare la stessa cosa con i nostri brani”. 

Siete un gruppo torinese, molto legato alla Città, qual è la chiave torinese che vi portate sempre dietro? 

“L’artigianalità, diciamo mai spatuss, cioè quella fatta a testa bassa, seguendo le proprie passioni e le proprie visioni. Esiste un mondo sotterraneo musicale che Torino ha sempre saputo valorizzare a partire dalla nostra. È qualcosa che ci portiamo nel resto d’Italia”. 

Gli Eugenio in Via Di Gioia presenteranno il loro disco sabato 22 marzo al Circolo dei Lettori, ore 20.30, mentre il concerto sarà giovedì 17 aprile al Teatro Concordia di Venaria Reale. 

Chiara Gallo

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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