Attualità | 20 marzo 2025, 17:05

Dall’emporio solidale a interventi per superare la povertà educativa: nasce il piano di sviluppo per Aurora e Porta Palazzo [VIDEO]

Un progetto di lungo periodo nato con Save the Children e che durerà nove anni con l’intento di attivare un cambiamento sociale in una delle aree più multietniche della città

Un progetto di lungo periodo nato con Save the Children

Un progetto di lungo periodo nato con Save the Children

Porta Palazzo e Aurora: tra le realtà più vivaci e multietniche di Torino. È anche l'angolo che racconta con maggiore forza la sfida che la città sta affrontando: una generazione giovane e dinamica che, tuttavia, si trova a fare i conti con difficoltà educative, economiche e sociali. Con 4.772 bambini e adolescenti fino ai 14 anni, e il 16,3% della popolazione under 19. Il quartiere è giovane, ma troppo spesso la sua vivacità è oscurata dalle difficoltà quotidiane.

Le scuole primarie del quartiere accolgono un numero di bambini con background migratorio ben più alto della media cittadina, con il 31% degli alunni provenienti da famiglie straniere. La situazione si fa ancor più complessa nelle scuole secondarie, dove il 67% degli studenti è di origine straniera, contro una media cittadina del 27%. Questi ragazzi, pur essendo il cuore pulsante della comunità, si trovano a fronteggiare ostacoli che sembrano sempre più insormontabili, a partire dalle barriere linguistiche che condizionano i loro percorsi scolastici e li espongono a rischi di abbandono precoce.

Il piano di innovazione sociale

Per intervenire su questi aspetti è stato presentato oggi, giovedì 20 aprile, il piano di Innovazione Sociale promosso da Save the Children che si inserisce all'interno del più ampio programma “Qui, un quartiere per crescere”, che coinvolge cinque città italiane.

La sfida è sul lungo periodo e prevede un intervento che intende attivare un cambiamento sociale nel corso di nove anni. Ma i primi risultati si vedranno tra qualche mese. Entro metà aprile aprirà in Corso Vercelli 4 il nuovo emporio solidale dove verrà attivato uno sportello a cui i genitori potranno rivolgersi per supporto di beni destinati a bambini in fascia 0-6 anni: dai biberon, ai passeggini, passando per quaderni, penne, colori. In via Mameli 3 con il Civico Zero, attivo con un centro dedicato a minori stranieri non accompagnati si potrà ricevere supporto per problemi amministrativi. Per la salute psicofisica, il Piano include supporto psicologico, educazione alla salute sessuale e potenziamento dello sportello sociale "Per Mano in Piazza” in piazza della Repubblica per combattere la violenza domestica.

Le finalità dell'intervento

La finalità è quella di migliorare concretamente il contesto di vita di bambini e adolescenti, offrendo loro gli strumenti necessari per crescere in un ambiente sano, inclusivo e stimolante.

“Uno strumento di lavoro ambizioso e partecipato - ha dichiarato Annapaola Specchio, Responsabile Struttura Innovazione Sociale di Save the Children -  pensato per rispondere alle disuguaglianze e alle complessità, offrendo soluzioni reali e favorendo o rafforzando le alleanze sul territorio affinché ogni bambino, bambina e adolescente, a prescindere dal contesto socio-economico in cui nasce. 

Il Piano, che si sviluppa nell’ambito di un accordo quadro, mira a costruire e rafforzare alleanze sul territorio, con il supporto di istituzioni, associazioni e famiglie. L'obiettivo è accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita, garantendo loro accesso a opportunità educative, culturali e sociali, e contrastando fenomeni come la povertà educativa e materiale. Un impegno che, oltre a promuovere l'inclusione sociale, intende rendere le comunità più forti e sostenibili, affinché possano accogliere i bambini e le bambine di oggi, preparandoli a essere adulti responsabili e consapevoli nel domani.

Tra le attività scolastiche ci sono corsi di italiano L2, attività extracurriculari e mediazione socio-culturale. Per il sostegno alla genitorialità, saranno attivati percorsi formativi sui primi mille giorni.  In ambito educativo e sociale, si attiveranno un Emporio solidale e percorsi di formazione per giovani e donne in situazioni di fragilità socio-economica. Inoltre, il Piano promuove competenze green e la riqualificazione delle aree verdi per garantire un ambiente sano e inclusivo.

L'intervento della Città di Torino e dei privati

"Si tratta di un territorio sul quale come amministrazione comunale stiamo mettendo in campo numerosi investimenti sia materiali che immateriali - ha affermato la Vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro -  La collaborazione tra la Città, Save The Children e tutte le realtà locali è fondamentale per il successo di questo progetto. Stiamo lavorando per trasformare Porta Palazzo Aurora in un 'Quartiere per crescere', dove le nuove generazioni possano trovare opportunità concrete per sviluppare capacità, essere sostenute e sentirsi parte di una comunità che investe nel loro e nel suo futuro”.

Sostenuto da Fondazione Lavazza, il piano include iniziative educative come l’apertura prolungata delle scuole e attività estive. “Un’iniziativa strategica importante per promuovere un contesto sicuro e inclusivo, favorendo opportunità di crescita per la comunità - ha dichiarato Carolina Guercio, Lavazza Foundation & Community Care Senior Specialist -  I quartieri periferici devono essere luoghi sicuri, spazi di crescita e di stimolo per le nuove generazioni. Fare spazio alla crescita significa aprire orizzonti, dare voce alle esperienze e accompagnare chi vive questi territori nel loro percorso di sviluppo”.

Nove anni, ma aggiornato ogni tre

Il Piano di sviluppo per i diritti dell’infanzia e adolescenza di Porta Palazzo Aurora è aggiornato ogni tre anni tramite un processo partecipativo. In collaborazione con il Politecnico di Torino, prevedrà inoltre una piattaforma di monitoraggio per valutare l'impatto delle attività su bambini e famiglie.

Daniele Caponnetto

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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