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Attualità | 20 marzo 2025, 07:40

Case popolari, in città ci sono 158 alloggi occupati abusivamente (e 150 potrebbero liberarsi con l'autorecupero)

Il patrimonio complessivo è di 18mila abitazioni. Mentre 600 sono senza locazione perché necessitano di manutenzione. Atc verso un nuovo rinnovo tecnico con la città, l’appello: “Superiamo le proroghe semestrali”

Novità in vista per le case popolari di Atc

Novità in vista per le case popolari di Atc

Un patrimonio di 28 mila alloggi, spesso datati e che non coprono le esigenze dei tempi che cambiano. È il quadro sommario di quello che Atc del Piemonte Centrale ha presentato alla commissione servizi sociali della città di Torino, la prima dove a intervenire è stato il neo insediato presidente Maurizio Pedrini.

17.800 case popolari

Ci sono alloggi non congrui a quella che è la nuova richiesta con più famiglie mononucleari, abitanti più anziani e con disabilità. In un panorama edilizio spesso vetusto. In città sono 17mila e 800 le case popolari gestite da Atc, poco più di 10mila di proprietà comunale. A differenza della cintura la realtà torinese avrebbe necessità di alloggi più grandi per famiglie più numerose. Fuori dal capoluogo la realtà è inversa: appartamenti sovradimensionati rispetto ai piccoli nuclei che qui vanno ad abitare. 

158 quelle occupate abusivamente

C’è il tema degli abusivi che scuote, da sempre, l’opinione pubblica e su cui Pedrini restituisce un numero preciso: 158 le case Atc occupate a Torino. Mentre, dall’altra, ci sono attualmente 1.700 alloggi non locati. Quell sfitti perché necessitano di manutenzione sono 600.  

Cosa prevede l'autorecupero

Per ovviare a questo gap è nata la misura dell’autorecupero, un nuovo bando, introdotto da legge regionale, che permette, a chi è in attesa di un alloggio e s’impegna a farsi carico degli interventi necessari - come ad esempio sostituzione dei sanitari, verifica dell’impianto elettrico e del gas, revisione degli infissi - di ottenere la casa. I soldi spesi, fino a 10 mila euro, vengono scalati direttamente dal canone. E se non si ha la possibilità di avviare i lavori ci si potrà rivolgere a enti e associazioni che operano nel settore del microcredito o del contrasto all’usura. 

Con questa misura - ha detto il neo presidente Atc Piemonte Centrale - libereremo 150 alloggi. Rappresenterebbe un incremento del 40% degli alloggi disponibili annualmente". Entro l’estate auspichiamo possa essere pubblicata la nuova graduatoria”, ha detto l’assessore al Sociale di Torino Jacopo Rosatelli.

Nel 2025 si superano le 350 case assegnabili

Considerando la prossima apertura del complesso di edilizia sociale in corso Racconigi (che può ospitare fino a oltre 250 nuclei), 66 alloggi già assegnati, 93 in lavorazione, nel 2025 si dovrebbe superare le 350 assegnazioni che mediamente avvengono ogni anno da Atc. 

"I numeri parlano da soli - scrivono in una nota i consiglieri Sara Diena e Emanuele Busconi di Avs -. Eppure, sui giornali e nelle dichiarazioni politiche della destra si leggono troppo spesso riferimenti propagandistici dal retrogusto razzista, come il mantra "prima i piemontesi" della giunta Cirio. La casa è un diritto di ogni persona: al posto di slogan e strumentalizzazioni dei problemi delle fasce più fragili della popolazione,  chiediamo impegni concreti alla Regione Piemonte e ad Atc nell'investimento delle risorse necessarie per rendere disponibile il patrimonio edilizio di loro competenza."

Il tema del rinnovo

L’occasione ha portato poi a parlare del rinnovo della convenzione tra l’agenzia territoriale per la casa e il Comune che scadrà il 31 marzo e che negli ultimi anni è stata prorogata ogni sei mesi. Da qui la richiesta del presidente di Atc di provare a pensare a una logica di più ampio respiro che permetta di costruire una visione per gli investimenti da attuare sull’edilizia popolare.

“Sfido qualsiasi amministratore a operare in un contesto dove la prospettiva non superi l’anno - ha detto Pedrini -: siamo al sesto rinnovo. Sono fiducioso che mettendo in campo tutti gli sforzi necessari si possa arrivare a una soluzione che dia certezza amministrativa alla Città, ad Atc e a tutti gli abitanti delle case popolari”.

Poi il riferimento si fa più specifico alla delibera discussa a fine febbraio sul "nuovo piano dell’abitare” presentata dal centrosinistra che valuta una possibile gestione delle proprietà comunale affidandola a un ente diverso da Atc. 

“Se l'intenzione è superare la nostra gestione dobbiamo dircelo in modo chiaro entro il 31 marzo”, ha sostenuto Pedrini. Ma l’assessore Rosatelli apre uno spiraglio: “Ora c'è un nuovo gruppo dirigente. Dopo un necessario rinnovo tecnico (vista la scadenza imminente ndr), si può fare un ragionamento per arrivare a una proposta che guardi a una stabilità del rapporto che non può reggersi su rinnovi semestrali”.

Daniele Caponnetto

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