"La maggioranza di Cirio sta trasformando la Regione in uno stipendificio: aumentano gli stipendi dei vertici Atc". E' questa l'accusa che arriva dai consiglieri regionali del M5S Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio al termine della Commissione Edilizia Residenziale.
Ecco quanto aumentano
Lega, FdI, Forza Italie e lista Cirio hanno infatti dato parere positivo alla delibera della giunta, che aumenta le retribuzioni dei vice presidenti delle Agenzie Territoriali per la Casa. Gli emolumenti passeranno da 1000 a 2500 euro: raddoppia anche il gettone di presenza percepito dei consiglieri di amministrazione delle ATC, da 30 a 60 euro a seduta. Entrambe figure nominate dalla politica.
Il M5S bolla il provvedimento come l'ennesima trovata del centrodestra per "sperperare soldi pubblici, dopo l’introduzione a Palazzo Lascaris dei sottosegretari e dei consiglieri supplenti". "In Commissione dovremmo discutere con urgenza dell'emergenza casa, del caro bollette, del problema delle occupazioni abusive, delle condizioni di degrado degli edifici e della lentezza con cui vengono assegnati gli appartamenti, invece la Giunta Cirio dimostra ancora una volta che le sue priorità sono poltrone e stipendi" concludono Disabato, Unia e Coluccio.
Duro anche il commento da parte del Pd: "Attendiamo da quasi un anno, ormai, l’apertura di un confronto sulla modifica della legge regionale sulle case popolari e sulla riorganizzazione delle Atc, che palesemente oggi non sono in grado di gestire l’emergenza delle politiche abitative. La struttura dell’ente che gestisce le case popolari non riesce a garantire dignitosamente le manutenzioni ordinarie e straordinarie e il rapporto con i cittadini in condizioni di fragilità sociali ed economiche a cui le case sono rivolte e non è certo intervenendo come primo atto sull’emolumento di un solo membro del consiglio di amministrazione che si agisce su queste carenze. Il PD è contrario a usare le scarse risorse della Regione per premiare gli amici degli amici ed aumentare ulteriormente i costi della politica, senza reali giustificazioni tecniche", attaccano Gianna Pentenero, Nadia Conticelli e Monica Canalis.