La proposta, che modifica la legge istitutiva della Fondazione, è stata voluta, scritta e presentata dall’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ed è stata approvata con il voto favorevole dei tre partiti del centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia), della Lista Cirio e del Pd e l’astensione di Avs, Movimento 5 Stelle e +Europa: un consenso ampio e trasversale che ha consentito di evitare la discussione d’Aula.
«Accogliamo con entusiasmo l’approvazione della proposta di legge per la nostra riforma, un passo strategico che rafforza il nostro ruolo a supporto dell’agricoltura piemontese. Questa evoluzione ci permetterà di ampliare le attività di ricerca e innovazione, affrontando con maggiore efficacia le sfide dei cambiamenti climatici, valorizzando le eccellenze agroalimentari del nostro territorio e promuovendo un’agricoltura sempre più sostenibile.
L’integrazione della ricerca climatica tra le nostre competenze rappresenta un riconoscimento cruciale della necessità di soluzioni concrete per garantire la sostenibilità e la competitività del settore agricolo. L’impatto del cambiamento climatico sulle coltivazioni piemontesi, come evidenziato dalle recenti difficoltà del comparto corilicolo (che nel 2024 ha registrato una perdita del 40% del raccolto), dimostra l’urgenza di un approccio scientifico e innovativo.
Parallelamente, la riforma prevede l’ampliamento della ramificazione di Agrion su tutto il territorio Piemontese, rafforzando la nostra presenza e rendendo ancora più capillare il supporto tecnico e scientifico alle aziende agricole» dichiara il Presidente di Fondazione Agrion Giacomo Ballari.
Il Piemonte vanta un comparto agroalimentare d’eccellenza, con 14 DOP, 9 IGP e oltre 300 prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), un settore che vale più di 7 miliardi di euro e rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia regionale. Investire in ricerca e innovazione significa consolidare questo patrimonio e renderlo ancora più competitivo a livello nazionale e internazionale.
Inoltre, la riforma riconosce il ruolo strategico dell’agricoltura nella tutela dell’ambiente ed il suo legame stretto con le dinamiche di sviluppo sostenibile dei territori. Un settore agricolo innovativo e sostenibile è essenziale per la gestione responsabile delle risorse naturali, la riduzione dell’impatto ambientale e la salvaguardia della biodiversità. Fondazione Agrion sarà in prima linea per quanto riguarda il miglioramento delle pratiche agronomiche avanzate per l’uso efficiente dell’acqua, per l’introduzione e lo sviluppo di nuove tecnologie, la riduzione dell’impiego di fitofarmaci e la promozione dell’economia circolare nel settore agricolo. Con un approccio basato su concretezza, pragmatismo ed un legame stretto con gli attori delle filiere produttive e dei territori piemontesi.
«Ringrazio l’Assessore all’Agricoltura Paolo Bongiovanni per l’iniziativa e la vicinanza che ci ha dimostrato in questi primi mesi di assessorato e poi permettetemi di ringraziare la III Commissione del Consiglio Regionale per l’impegno e la determinazione con cui sta supportando lo sviluppo di Agrion - dice il Presidente Giacomo Ballari – mi ha sorpreso favorevolmente il consenso ampio che ha raccolto questa modifica della legge istitutiva della Fondazione, che ha coinvolto anche forze di minoranza. Ringrazio quindi tutti per la fiducia espressa e per la volontà di lavorare per lo sviluppo del settore agroalimentare piemontese attraverso l’innovazione e la ricerca. Questa grande attenzione ci rende orgogliosi del lavoro fatto in questi anni, senza però distrarci dalla consapevolezza della necessità di continuare a lavorare con concretezza e pragmatismo per offrire strumenti innovativi e di sviluppo alle tante aziende agricole Piemontesi che stanno affrontando un momento davvero difficile. Con determinazione e spirito di innovazione, siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo per il futuro dell’agricoltura piemontese, con un impegno sempre più forte verso la sostenibilità economica e la tutela del territorio.» conclude infine il Presidente di Fondazione Agrion.