Cultura e spettacoli | 19 marzo 2025, 20:09

È sold out la serata dei Queen of Saba all’Hiroshima: “Torino città attenta alla musica che arriva dal basso, non è cosa da poco”

Il concerto venerdì 21 marzo per il CircoMedusa Tour. Sara Santi: “Sogno un featuring con Ornella Vanoni”

È sold out la serata dei Queen of Saba all’Hiroshima: “Torino città attenta alla musica che arriva dal basso, non è cosa da poco”

 

Tutto esaurito per il concerto dei Queen of Saba. La band che si era esibita davanti a migliaia di persone all’Eurovillage, arriva per la prima volta sul palco dell’Hiroshima Mon Amour venerdì 21 marzo con il CircoMedusa Tour. 

“Per noi dopo quell’esperienza al Valentino questo è il luogo con il pubblico più ampio finora e siamo contentissimi - ci racconta Sara Santi -. Ci siamo stati tante volte come spettatori. Vivo a Torino da tre anni e mezzo ed è la mia città. Il posto dove ci sono le più grandi amicizie, che ci ha accolto musicalmente in modo stimolante. Abbiamo incontrato molte persone che fanno parte della nostra vita e della nostra carriera. Penso che Torino per la musica emergente faccia molto. Ascolta molto quello che accade dal basso e questo non succede spesso”. 

Il tour sarà l’occasione per portare sul palco insieme a loro artisti e artiste che hanno collaborato con la band negli ultimi due anni. Come è nato questo progetto? 

“Da quando è uscito Medusa siamo in tour senza fermarci. È molto importante per noi perché ci permette di sostenerci e di avere un contatto diretto con le persone che ascoltano la nostra musica. In un mondo di engagement e follower, il live è cruciale per conoscerci, creare degli spazi in cui le persone che si sentono ai margini possono aggregarsi e stare insieme. Un’occasione di festa e ma anche di lotta, perché abbiamo capito di avere più potere di quello che immaginavano. Le persone ci ascoltano, ma traggono anche forza per se stessi dalle nostre canzoni. In questi due anni abbiamo capito di avere anche una responsabilità molto grande. Porteremo sul palco quello che abbiamo accumulato nei live e le persone che ci hanno accompagnato in questa esperienza. Sarà sia una celebrazione di quello che è stato che di quello che succederà. Un modo per chiudere questa era di Medusa, lasciando spazio ad altre persone”.

Il CircoMedusa Tour ha tra le sue caratteristiche di portare sul palco anche l’impegno politico e l’inclusione. Oggi la musica italiana si sta aprendo in questo senso? 

“Dal punto di vista dell’impegno sociale e politico penso che ci siano tante persone nell’underground che si muovono su questi forti, più ci si avvicina al main stream più è difficile. Abbiamo visto cosa è successo con Ghali al Festival di Sanremo. È evidente che c’è un problema con il dissenso. Comincio a pensare che siamo a un punto in cui prendere posizione è una questione emergenziale, ci sono tanti eventi che continuano a precipitare attorno a noi. Ci sono tanti segnali che devono esser colti da chi crea spazi di cultura. Ho molta fiducia nelle persone che stanno fuori dal main stream. Questo tour è nato proprio con l’idea di dare spazio a queste figure”.

Chi sono gli artisti e le artiste del passato che vi ispirano e quali con cui invece oggi vorreste collaborare?

“Da piccolo ho ascoltato tanta musica degli anni ’60, mi piacciono le voci femminili un po’ sporche, come Nina Simone. Raccontavano le cose con molta crudezza e sincerità. Oggi ci sono tanti artisti e artiste che mi piacciono come Marta del Grandi, Coca Puma, Anna Castiglia e Francamente. Mi fa piacere che da parte delle etichette e del pubblico ci sia interesse per la musica di qualità. Mi piacerebbe anche collaborare con Cosmo, lo trovo molto organico e genuino. Abbiamo aperto tante date con lui. Quando penso a come vorrei essere tra qualche anno, penso a Cosmo. Ha raggiunto quel tipo di successo che lo mette in una posizione di rilievo, ma defilato”. 

Quali sono i progetti che Queen of Saba vorrebbe realizzare?

“Vorrei assolutamente un featuring con Ornella Vanoni. In generale ci piacerebbe fare quello che vogliamo e avere la possibilità di avere tante persone sul palco che possiamo pagare dignitosamente. Se possiamo in futuro dire che la musica è il nostro lavoro allora siamo felici lo stesso. Non posso svelare nulla, ma stiamo lavorando a tanti progetti”.

Chiara Gallo

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