"Valutazione del gestore". Così l'assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi, ha detto la sua riguardo alle richieste - emerse nei giorni scorsi - sulla possibilità di avere di nuovo le fermate dei Frecciarossa e dei Tgv a Bardonecchia (ora è a Oulx). Se n'è discusso in seconda Commissione, durante il dibattito legato anche alle linee ferroviarie sospese o soppresse.
L'esponente della Giunta Cirio ha sottolineato come “Nel 2019 c’erano 500 chilometri di linee ferroviarie sospese che oggi sono scesi a 372, cerchiamo di migliorare il servizio ai viaggiatori pur essendoci ancora molto da lavorare”.
Nei prossimi anni per riuscire a riaprire tutte le linee attualmente sospese ci vorranno quattrocento milioni di euro di investimenti, oltre a quarantacinque milioni all’anno aggiuntivi per i costi dell’esercizio. Sul fronte del biglietto unico integrato, Gabusi ha concordato sull’importanza dello strumento e ribadito che si cercherà di adottarlo ed estenderlo con le riaperture e i nuovi contratti.
Sul tema di Bardonecchia, le opposizioni si sono dichiarate scontente: "Assolutamente insoddisfacente la risposta di Trenitalia portata in commissione dall’assessore Gabusi in merito all’esclusione della fermata di Bardonecchia dalla linea ad alta velocità Torino – Parigi. La soppressione della fermata di Bardonecchia, già eliminata e poi reinserita nel 2022, ora sostituita con Oulx, è definita una scelta “di mero incoming turistico, soprattutto estero”, dichiara la vicepresidente della II commissione Nadia Conticelli, consigliera regionale del Partito democratico.
"Il passaggio dei due Frecciarossa da e per Roma, che potrebbe essere mantenuto anche nei fine settimana estivi, riduce la stazione di Bardonecchia unicamente al traffico nazionale, con la beffa che, si precisa, in caso di richiesta da parte della clientela il servizio potrebbe essere nuovamente valutato - sottolinea Conticelli - . Va da sé che il flusso turistico, ovvero la domanda, si genera con il servizio e non viceversa, soprattutto in un contesto come Bardonecchia dove, negli anni, si è scelto di realizzare una forte integrazione del sistema sciistico con la linea ferroviaria, in virtù del quale oltre il 30 per cento dei turisti sceglie il treno come mezzo di accesso". Il rischio, secondo l'esponente del Pd, è che i turisti preferiscano le mete sciistiche Oltralpe.
Ma a salire sulle barricate per ripristinare la fermata di Bardonecchia sulla linea alta velocità Milano-Parigi è anche Fratelli d'Italia. Il vicecapogruppo Roberto Ravello chiede di convocare urgentemente Trenitalia France. "Se da un lato - sottolinea - non sfugge come SNCF possa privilegiare le esigenze territoriali del lato francese, nulla vieta che Trenitalia faccia altrettanto col versante italiano della tratta. SNCF prevede fermate, oltre che ad Oulx, a Modane e Saint Jean de Maurienne? Trenitalia sia alternativa e introduca Bardonecchia, eliminando una delle due soste in territorio francese".
L'esponente del partito della Meloni amplia lo sguardo anche al resto della Regione, chiedendo la "riattivazione della Pinerolo-Torre Pellice, passaggio fondamentale per il rilancio e la valorizzazione dell’area”.
Venerdì 28 marzo le Unioni Montane Alta Valle Susa e Valle Susa, insieme ai comuni di Alpignano, Collegno e Grugliasco, promuoveranno un'iniziativa congiunta per portare all'attenzione pubblica e istituzionale i persistenti disservizi che affliggono la linea ferroviaria Torino-Bardonecchia.
Gli amministratori locali percorreranno l'intera tratta, da Bardonecchia a Torino Porta Nuova, per testimoniare in prima persona le criticità che rendono il trasporto ferroviario in Valsusa un'esperienza quotidiana difficile e frustrante: "Un servizio efficiente e affidabile è fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del territorio, per la tutela dell'ambiente e per la qualità della vita dei cittadini", sottolineano gli esponenti delle Unioni Montane.