Economia e lavoro - 19 marzo 2025, 16:06

Elkann in Parlamento: "Mirafiori: la 500 e i cambi per l'Europa". Ma Maserati "scompare". Appendino: "Fate più cassintegrati che auto"

Il presidente di Stellantis ha incontrato i parlamentari ribadendo la centralità di Torino e dell'Italia. Ma dalla Lega al Pd, passando per il Movimento Cinque stelle, si chiedono garanzie. Sul fronte della produzione delle armi, "il futuro dell'auto non è l'industria bellica"

John Elkann in Parlamento: "Mirafiori: la 500 e i cambi per l'Europa"

La Sala del Mappamondo: ecco la cornice che ha accolto questo pomeriggio il presidente di Stellantis, John Elkann, per la sua audizione in Parlamento sul futuro del Gruppo in Italia. Un incontro atteso (e rimandato) da mesi, ma che ha visto una forte accelerazione - un cambio di passo, a dire la verità - soprattutto dopo l'uscita di scena dell'ex ad, Carlos Tavares. Prima di Elkann, si era presentato Jean Philippe Imparato, attualmente responsabile per la regione Europa allargata di Stellantis. 

"Il nuovo ceo sarà indicato entro la prima metà di quest'anno", sono tra le prime parole. E subito dopo arriva una frase che fa da cornice e premessa: "L'Italia ricopre un ruolo centrale per Stellantis". Un ponte che ha riportato verso il passato e la storia percorsa insieme al Paese in 125 anni: "Meno dell'1% delle aziende fondate all'inizio del 900 risultano ancora in vita. E se oggi parliamo di investimenti la voglia di progresso e di guardare al futuro sono sempre presenti".

Una storia lunga 125 anni
"Nel 2003, quando morì mio nonno Gianni Agnelli, la Fiat Auto fatturava 20 miliardi di euro e ne perdeva 2. Con i suoi 4 marchi vendeva 1 milione e 700 mila veicoli, di cui quasi la metà in Italia, ed era fuori dalla top ten dei costruttori mondiali. Molti parlavano nel 2004 della Fiat come un’azienda spacciata, fallita o da nazionalizzare. Nonostante la situazione drammatica, la mia famiglia si è assunta la responsabilità di difendere l’azienda e chi ci lavorava, investendo nuove risorse e mettendo le basi per il rilancio", ha rivendicato. "Dopo la crisi del 2008 e la pandemia, Fiat è diventata più grande. Le due epocali operazioni di consolidamento compiute non ci hanno solo permesso di rimanere in vita, ma anche di aprire nuove prospettive. Prima con Chrysler e poi con Psa. Oggi Stellantis è il quarto costruttore al mondo, è redditizio e fattura 157 miliardi. Con i suoi 14 marchi vende 5 milioni e mezzo di veicoli, di cui meno della metà in Europa. Vent'anni fa lottavamo per la sopravvivenza. Oggi siamo fra i primi costruttori al mondo. Di questo straordinario percorso di sviluppo, l’Italia e gli italiani hanno avuto grande merito e a tutto il Paese va la nostra gratitudine".

I piani per il futuro: "Mirafiori punta sulla 500 ibrida e cambi ibridi per l'Europa"
Stellantis è passato, ma anche futuro. Mirafiori compresa: "Per quanto riguarda Mirafiori, il suo futuro non prevede solamente la produzione dell’attuale Fiat 500 elettrica: tra due settimane partiranno i lavori di adeguamento delle linee di assemblaggio e di lastratura per la Nuova 500 Ibrida, e già a maggio avremo i primi prototipi su cui faremo le attività di sviluppo utili alla messa in produzione. Ce la stiamo mettendo tutta per l’avvio della produzione questo novembre. La 500 ibrida garantirà un incremento dei volumi di produzione, in linea con le richieste del mercato per questo tipo di segmento. A partire dal 2030 verrà inoltre prodotta la nuova generazione della Fiat 500, sempre a Torino".

"Mirafiori è un importante sito produttivo non solo per l’auto più iconica di Fiat, la 500, ma anche per i cambi elettrificati eDCT: con una capacità produttiva installata di 600mila unità, consentono oggi di equipaggiare tutte le motorizzazioni ibride dei tanti modelli prodotti nei nostri stabilimenti in Europa. In futuro ci permetteranno anche di produrre motori ibridi a basse emissioni, inferiore ai 100 grammi di CO2 per chilometri".

"Maserati? Futuro legato a Modena e Motor Valley"
Nulla di nuovo, insomma. Ma una doccia fredda arriva quando si parla del futuro di Maserati, che Elkann definisce "indissolubilmente legato all’Italia, a Modena e alla Motor Valley". Insomma, non si parla di Torino e di Mirafiori, dove sono stati spostati gli operai che erano nella ex Bertone di Grugliasco.

Batterie, economia circolare e guida assistita
E Torino torna d'attualità parlando di altre attività parallele alla produzione vera e propria. "Pur in un momento di persistenti difficoltà del settore automotive in Europa, noi continuiamo ad investire in Italia, a Torino e nel futuro: Torino è da poco più di un anno sede del primo centro di economia circolare del gruppo, riaffermando così la propria leadership in questo settore. Torino ospita il Battery Technology Center, attualmente unico centro al mondo del Gruppo per progettare, sviluppare e testare pacchi batteria, moduli, celle ad alta tensione e software che andranno ad alimentare i futuri veicoli dei marchi Stellantis. Il centro è tra i più grandi dell’industria automobilistica europea. Inoltre, Torino ha la responsabilità globale per i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e lo sviluppo della nuova piattaforma STLA AutoDrive, il sistema che abiliterà le funzionalità di guida autonoma nei veicoli Stellantis nel mondo".

Auto e mercato, in Europa e in Italia



Elkann sottolinea poi un elemento legato alle mosse di Stellantis, almeno a Torino e in Italia: "Se oggi in Europa e in Italia si producono meno autovetture è una conseguenza della contrazione del mercato di questi ultimi 20 anni (rispettivamente -12 e -30%, ndr). Analogamente, l’aumento della produzione in Europa ed in Italia nel prossimo ventennio dipenderà dalla crescita del mercato, che sarà sempre più elettrico".

Lo scenario europeo
Critiche forti anche allo scenario europeo. "Il settore automobilistico europeo si trova in una fase critica, dovendo far fronte alla crescente pressione esercitata dagli obiettivi normativi in materia di CO2 e alla diminuzione della propria competitività globale. Questo settore è un esempio chiave della mancanza di pianificazione, a cui è stata imposta una rigida politica climatica senza aver creato le condizioni industriali che la favoriscano. Le norme sulla decarbonizzazione hanno creato un mercato frammentato e non omogeneo. Per fare un esempio: nel 2024 in mercati piccoli come Belgio, Svezia, Olanda, Finlandia e Danimarca, la quota di immatricolazioni di veicoli elettrici è superiore al 30%. Ma nei principali mercati europei (Germania, Francia, Italia e Spagna), che rappresentano il 70% del totale delle immatricolazioni europee, questa quota non supera il 17%, con il dato italiano che stenta a muoversi dal 4% da due anni. In altre parole, in Belgio si vendono il doppio delle auto elettriche vendute in Italia. In Stellantis continuiamo a sostenere che l'elettrificazione è lo strumento più efficace per raggiungere la decarbonizzazione. Allo stesso tempo, per centrare gli obiettivi climatici del 2035 è necessario utilizzare l'intera gamma di tecnologie a basse e zero emissioni, sia per i nuovi veicoli che per la flotta esistente".
"Il nostro settore - ha concluso - fra 20 anni produrrà soprattutto automobili elettriche. Cina e Stati Uniti stanno definendo una politica industriale per l’auto, con normative e risorse orientate a raggiungere i loro interessi nazionali. Noi auspichiamo che ciò possa accadere presto anche in Europa. Perché in questo mestiere definire un quadro chiaro è fondamentale per tutti gli attori: costruttori, sindacati, fornitori, concessionari e clienti".

Appendino: "Stellantis produce più cassintegrati che auto"
Critiche da Chiara Appendino, parlamentare M5s ed ex sindaca di Torino: "Le garanzie non bastano. A Mirafiori sono quasi tutti in cassa integrazione. In Italia investirete meno che in Brasile o in altri Paesi. A forza di incentivi all'esodo e mancate assunzioni, gli stabilimenti non li chiuderete, ma si spegneranno da soli". E ancora: "Ricoprire d'oro Tavares non è stato un bel segnale per i lavoratori e gli italiani. Oggi non riusciamo a fidarci di chi produce più cassintegrati che auto e non ha mantenuto le promesse che sono state fatte in passato. E sul fatto di produrre armi, spero che Stellantis possa smentire".

Per la Lega, Giorgio Maria Bergesio ha ribadito la necessità di  "un impegno forte: serve un potenziamento per Torino, Rivalta e Carmagnola".

Dal Pd, la segretaria Elly Schlein ha chiesto garanzie "Speriamo che ripartano investimenti corposi, perché non crediamo a un'economia che viva solo sul turismo e altri settori, senza la manifattura. Ma quale sarà il destino dei lavoratori quando scadranno gli ammortizzatori sociali? E anche noi siamo preoccupati su questa prospettiva legata alla produzione di armi".

"È stata un’audizione francamente insoddisfacente, nessuna garanzia, nessun impegno concreto, l’ennesimo rinvio", ha dichiarato Nicola Fratoianni di Avs. "Vedremo quando arriverà il nuovo amministratore delegato, Elkann si assuma le sue responsabilità  perché siamo di fronte all'ennesimo calo nei volumi produttivi, il  2024 è stato terribile, il 2025 si annuncia come altro anno molto problematico".

"Il futuro dell'auto non è l'industria bellica"
Sul tema bellico, Elkann ha usato parole nette: "Non riteniamo che il futuro dell'auto sia l'industria bellica. Ci sono grandi Paesi come gli Stati Uniti che dimostrano come i due settori possano coesistere in maniera distinta".

Cirio: "Automotive presente e futuro dell’industria italiana"

"Nel suo intervento il presidente di Stellantis ha confermato i contenuti del piano presentato a dicembre, ha dichiarato il governatore Alberto Cirio. "Un piano, infine, che presenta l’impegno di mantenere l’Italia, il Piemonte e Mirafiori al centro dello sviluppo del gruppo sia per quanto riguarda la produzione sia per quanto riguarda la ricerca, l’innovazione e l’ingegneria".

"La giornata di oggi conferma pertanto un cambio di passo dell’azienda e un nuovo rapporto con il governo, che consideriamo positivo. Al contempo però continuiamo a monitorare con attenzione gli sviluppi futuri in stretta e costante collaborazione col Governo, nella convinzione comune che l’automotive possa rappresentare il presente ed il futuro dell’industria manifatturiera”, ha concluso Cirio.

Lo Russo: "Torino sia centrale nelle strategia di Stellantis"

A fargli eco il sindaco Stefano Lo Russo: "Riaffermiamo con forza l''obiettivo che Torino sia centrale nelle strategie del gruppo Stellantis, sia per quanto riguarda i livelli produttivi che gli investimenti nelle componenti dell'ingegneria dell'autoveicolo, della ricerca, dello sviluppo e del trasferimento tecnologico, potenziando e valorizzando il comparto dell'automotive locale a salvaguardia dell'eccellenza tecnologica e dei posti di lavoro".