Attualità - 19 marzo 2025, 09:46

Esercitazione segugi sulla collina torinese, Rossotto (CIA): "Grave imprudenza in piena emergenza peste suina"

Inviata una lettera agli assessori regionali Riboldi (Sanità) e Bongioanni (agricoltura)

Il presidente Stefano Rossotto

«È stata una grave imprudenza autorizzare l’esercitazione dei segugi da cinghiale in terreno libero nella zona di ripopolamento e cattura della Collina torinese, ai margini dell’area di restrizione sanitaria della Peste suina africana. Sarebbe come se, nel pieno dell’emergenza Covid, fosse stato consentito organizzare eventi di massa nelle discoteche a ridosso della “zona rossa”. Semplicemente assurdo. La diffusione del virus della peste suina viaggia con i cinghiali, che da tre anni si cerca di contenere in ogni modo, tramite gli abbattimenti e le misure che ne ostacolano la mobilità. Tutti sanno quali danni causerebbe il contagio degli allevamenti suinicoli del Chierese, eppure nessuno sembra averne tenuto conto».

Così il presidente provinciale di Cia Agricoltori delle Alpi, Stefano Rossotto, commenta la verifica zootecnica per cani da seguita su cinghiale, svoltasi sabato e domenica scorsi in terreno libero (Zrc) della Collina torinese, promossa dall’Unione segugisti piemontesi.

In una lettera indirizzata agli assessori regionali alla Sanità, Federico Riboldi e all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, oltre che alla dirigente dell’Unità specializzata Tutela Flora e Fauna della Città Metropolitana di Torino, Elena Di Bella, il presidente Rossotto aveva chiesto che la manifestazione venisse sospesa, riferendo la preoccupazione degli agricoltori per il rischio della diffusione del contagio della peste suina legato alla potenziale movimentazione dei cinghiali, a puro scopo ricreativo, in territori molto vicini alle aree di restrizione I.

«Considerate tutte le disposizioni che gli allevamenti suinicoli devono rispettare per prevenire la diffusione della Psa – si leggeva nella lettera -, appare quanto mai inopportuno che attività ludico/sportive si possano svolgere rischiando di vanificare gli sforzi compiuti per evitare ulteriori contagi».

Successivamente, in un colloquio con il sindaco di Sciolze, Rossotto ha assicurato il massimo impegno di Cia Agricoltori delle Alpi affinchè la Zona di ripopolamento e cattura nella quale rientra il Comune, venga abolita e si attivino i selettori per il contenimento dei cinghiali: «Capisco l’esasperazione del sindaco di Sciolze per la presenza sempre più massiccia di cinghiali nella Zrc, dove è vietata la caccia – osserva Rossotto -, ma il problema va risolto alla radice, facendo in modo che si possa intervenire al più presto con un adeguato depopolamento dei cinghiali e non certo con esercitazioni cinofile sul territorio fine a se stesse».

comunicato stampa