Ma l’ex Telestudio di via Rocca de’ Baldi ospiterà davvero un centro d’accoglienza? A Nizza Millefonti non si parla d’altro da mesi. Almeno 7-8, da quando qualche operaio si è lasciato scappare la famosa frase “qui arriverà tanta gente, tutti neri”. E che sia vero o meno solo il tempo lo dirà. Tuttavia una certezza c'è: i vecchi capannoni, ormai non è più un mistero, sono in corso di ristrutturazione. In passato erano andati all’asta dopo che la vecchia società era andata in liquidazione.
La storia
Il canale fondato nel 1976 dall’editore Giuseppe Barberis (quasi 6mila metri quadrati) ha avuto vita fino al 2019. Con il fallimento della società si sono spente le comunicazioni, almeno fino al 2024 quando sono comparsi gli operai e si è avuta notizia dell’acquisto da parte di una proprietà con sede ad Aosta. In seguito sono comparsi i cartelli di avvio dei cantieri. Per prima la Lega (con i consiglieri Stefano Delpero, Claudia Amadeo e Gerardo Mancuso) a seguito di alcune interlocuzioni con i residenti del quartiere ha chiesto delucidazioni al presidente, Massimiliano Miano.
“Dal Comune le prime indicazioni sono state negative - così il Gruppo -. Poi abbiamo fatto un sopralluogo e abbiamo scoperto che erano in corso dei lavori di ristrutturazione. Ogni stanza, secondo una planimetria di cui siamo entrati in possesso, ha anche un bagno”.
Le mosse della 8
C’è chi dice un B&B, chi uno studentato da parte di privati, chi un centro d’accoglienza. Di certo, però, c’è poco. “Abbiamo avviato lunghe interlocuzioni con assessorato all’Urbanistica e con quello ai Servizi Sociali ma le domande hanno dato tutte esito negativo - risponde il presidente, Massimiliano Miano -. Quindi siamo passati più volte in Prefettura, attraverso il tavolo della sicurezza, ottenendo altre risposte negative. Non c’è nessuna autorizzazione. Ma gli operai interrogati dicono il contrario. E in una planimetria si vedono numerose stanze con numerosi bagni”.
L’ultimo Tavolo
Risale a due settimane fa l’ultima convocazione del Tavolo sulla Sicurezza. “Ma anche qui non abbiamo ottenuto alcuna risposta - continua Miano -. Poi abbiamo riscontrato, in assessorato all’Urbanistica, una richiesta di cambio di destinazione d’uso da servizi ad abitativo. E, allarmati, abbiamo chiesto di fermare i lavori, perché l’ente di prossimità deve essere avvisato”. E in effetti ad oggi i lavori risultano fermi. Una mezza buona notizia per i residenti e i commercianti che - in balia dello spaccio lungo l’ultimo tratto di via Nizza - chiedono conferme.
Disagio sociale
E’ attorno alla questione spaccio che ruota il caso dell’anno. “Non è così che, eventualmente, si aiutano queste persone - ribatte il consigliere della Lista civica, Alessandro Lupi -, soprattutto considerando i problemi che via Nizza e piazza Bengasi stanno attraversando da mesi e mesi. Rischiamo soltanto che alcuni di questi ragazzi vengano “catturati” dal facile mercato della droga”.
In un contesto diverso “l’inclusività non la mette in dubbio nessuno, ma così diventa un’aggravante” la replica del titolare del Crai di via Nizza. Per il consigliere dei Moderati, Antonio Palumbo, “è necessario un presidio fisso di forze dell’ordine e telecamere” mentre la consigliera di Fdi, Claretta Marchi, ha proposto “sì un centro d’accoglienza ma per i clochard”.