Politica | 18 marzo 2025, 13:25

Askatasuna, il Comune tira dritto e rinnova il patto per 5 anni ma avverte: "No alla violenza"

Oltre al giardino, ora potrà essere avviata la riqualificazione del pianterreno per le attività. L'assessore Marrone: "Faremo ricorso al Tar contro la Città, che non ha rispettato legge regionale"

Askatasuna, il Comune tira dritto e rinnova il patto per 5 anni

Askatasuna, il Comune tira dritto e rinnova il patto per 5 anni

Nonostante gli attacchi del centrodestra, il Comune di Torino tira dritto e rinnova il patto di collaborazione su Askatasuna. Su proposta della vicesindaca Michela Favaro e dell’assessore ai Beni Comuni Jacopo Rosatelli, la Giunta ha dato nuovamente via libera all'accordo con il gruppo di cinque cittadini (lo psichiatria Ugo Zamburru, il fondatore dei Subsonica Max Casacci,  Elisa Turro, Rosa Lupano e Loredana Sancin) per il recupero dell'immobile di corso Regina 47.

No violenza 

Tra le novità di questa mattina, il recepimento della mozione approvata a marzo dal Consiglio Comunale che stabilisce come - in caso di violenza, antisemitismo e islamofobia - "salti" il patto. Nel gennaio 2024 il Comune aveva avviato  un percorso di co-progettazione per la riqualificazione di Askatasuna. 

A marzo era poi stato approvato un patto di collaborazione della durata di una anno che prevedeva l’utilizzo solo del giardino per permettere la prosecuzione delle attività con il Nido Il Giardino delle Fiabe e i cittadini del quartiere. In parallelo la Città e la Procura hanno fatto delle verifiche tecniche e strutturali nell'ex scuola. 

Patto di 5 anni

La delibera approvata questa mattina amplia il perimetro temporale e logistico. Il patto di collaborazione avrà una durata di cinque anni ed è prevista la gestione non solo della parte esterna, ma anche del pianterreno. 

Ora sono previste due fasi: nella prima i proponenti si impegnano alla ristrutturazione degli spazi al piano terreno, necessaria per l’ottenimento delle autorizzazioni per lo svolgimento delle attività. 

Terminati questi lavori, potranno partire le iniziative culturali, artistiche, sportive, sociali previste nell'accordo. Il giardino in orario scolastico potrà essere utilizzato da parte del Nido Il Giardino delle Fiabe e dalle scuole del territorio e saranno previste aperture in orario extra scolastico, in giorni concordati, alle famiglie per attività di dopo scuola. 

Manutenzione a carico dei firmatari 

La manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, così come il mantenimento delle condizioni di sicurezza al suo interno e la custodia saranno a carico dei cittadini firmatari del patto. 

Cabina di Regia

L'accesso al piano superiore sarà vietato per ragioni di sicurezza. Per il coordinamento e il monitoraggio delle attività previste sarà istituita una cabina di regia, composta da rappresentanti della Città e della Circoscrizione e dal gruppo dei firmatari, che avrà anche il compito di valutare eventuali nuove richieste di adesione al patto da parte di soggetti interessati.

Le critiche

Critico verso il rinnovo il consigliere di Fratelli d'Italia Ferrante De Benedictis: "E' un errore approvare questo atto a pochi giorni dalle conclusioni di un iter processuale che potrebbe giungere a conclusioni pesanti per gli esponenti del centro sociale".

Marrone: "Faremo ricorso al TAR contro il Comune"

Più duro l'assessore regionale Maurizio Marrone, che annuncia battaglia legale: “Incontreremo oggi pomeriggio l’avvocatura regionale per predisporre il ricorso al TAR di impugnativa della delibera del Comune di Torino".  “Dal momento -aggiunge - che il Comune di Torino ha scelto espressamente di non rispettare la Legge regionale sui Beni Comuni, che vieta patti di collaborazione su immobili che siano stati oggetto di occupazione abusiva nei cinque anni precedenti, faremo valere le ragioni della legalità in Tribunale".

"La nostra legge è pienamente in vigore e non è stata impugnata neanche dal Comune di Torino, che era libero di farlo qualora l'avesse ritenuta illegittima" conclude Marrone. A schierarsi accanto all'assessore anche il vicecapogruppo comunale di Fratelli d'Italia Enzo Liardo: "La volontà del Comune di continuare sulla strada della sanatoria di Askatasuna è vergognosa e schiera la città contro la legalità".

"Proprio nei giorni del processo ad Askatasuna e le intimidazioni subite dalla pg Musti, il centrosinistra si schiera contro lo Stato" rincara Augusta Montaruli, vice capogruppo alla camera di Fdi.  

Forza Italia: "Fallimento di un'amministrazione"

Per il senatore Roberto Rosso ed il segretario cittadino di Forza Italia Marco Fontana si tratta di un "cedimento politico inaccettabile da parte di Lo Russo, il fallimento di un’amministrazione che non si fa carico di far rispettare le regole." Per il capogruppo regionale della Lega Fabrizio Ricca: "Con questo provvedimento si legittimano gli occupanti a restare senza alcun titolo nello stabile e si trasmette l’idea che Torino sia una città senza regole".

SE/AVS: "Torino sa da che parte stare"

A schierarsi accanto al Comune è Sinistra Ecologista/AVS.  "Torino - commentano Sara Diena, Emanule Busconi, Alice Ravinale e Marco Grimaldi sa da che parte stare, nonostante il tentativo di sabotaggio della destra al governo della Regione. La città che ha approvato il più avanzato Regolamento dei beni comuni sa bene che proprio le occupazioni sono spesso la risposta al prolungato abbandono di spazi". "La destra smetta di evocare il terrorismo e utilizzare le vicende processuali e gli attacchi alla Procuratrice Musti - a cui va la nostra solidarietà - per chiedere lo sgombero”  concludono.

M5s: "Scettici, ma ora il Comune vada avanti: è sua responsabilità"

Dubbi vengono avanzati anche dal Movimento Cinque Stelle, in particolare dal capogruppo Andrea Russi: "Sono sempre stato piuttosto scettico sull'intervento intrapreso dalla città, poiché, sfruttando un escamotage giuridico, si legittima di fatto un'occupazione trentennale, creando un precedente che potrebbe essere sfruttato in futuro in situazioni simili. Inoltre, persistono seri dubbi sulla staticità dell'edificio, con il primo piano che risulta inagibile, e questo aspetto è ciò che mi preoccupa maggiormente. Mi chiedo chi si assumerà la responsabilità qualora dovesse verificarsi un incidente. Chi garantirà la sicurezza e come si impedirà davvero l'accesso ai piani superiori? Sarà sufficiente il fundraising per recuperare e mettere a norma l'edificio, o ci troveremo di fronte a una situazione insostenibile? Detto ciò, sebbene rimangano i miei dubbi, è giusto che il progetto vada avanti, come deciso dalla Giunta Lo Russo, che ha ricevuto il mandato popolare. La responsabilità ora è loro, e saranno i Torinesi a giudicare le scelte politiche alle prossime elezioni".

E su Marrone, Russi parla di interferenza "estremamente grave e antidemocratica: un atto che intacca l’autonomia dell’amministrazione comunale, creando un precedente pericoloso che rischia di erodere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e minare la credibilità delle stesse".

Cinzia Gatti

Leggi tutte le notizie di RISTORANTI & C. TORINO ›

Ristoranti & C. Torino

Volete sapere come si mangia e si beve a Torino?
Siete sulla pagina giusta. Qui vi racconteremo, passo dopo passo, ristoranti e trattorie, bistrot e caffetterie, strutture ricettive e eventi di settore. Un mondo che seguiremo per voi e con voi, descrivendovi le sensazioni che una location, un piatto, un vino, un biscotto… ci hanno trasmesso. Di una cosa potete star certi: tutto quello di cui vi parleremo in questa pagina, perlomeno per quanto riguarda locali, cibo e vino, è stato provato e assaggiato in prima persona. Seguiteci!

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium