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Politica | 16 marzo 2025, 13:39

Diritto allo studio, Grimaldi e Ravinale (AVS): "Caselli e Barosio sbagliano"

"Nessun regionalismo differenziato sul diritto allo studio"

Diritto allo studio, Grimaldi e Ravinale (AVS): "Caselli e Barosio sbagliano"


"La Giunta Cirio quest'anno ha ritardato di cinque mesi l'erogazione delle borse di studio per oltre 4000 studenti idonei, di tre il pagamento della prima rata delle borse già assegnate; ha sfrattato 800 studenti dalle residenze Edisu, utilizzate per tutto gennaio per le Universiadi. Ora intende tagliare pesantemente le borse di studio, sacrificando il principio per cui nessun idoneo – secondo i criteri di reddito e merito già esistenti – dovrebbe restare senza borsa. In tale quadro di tagli, la Lega vorrebbe privilegiare gli studenti piemontesi.

Che questa sia la posizione della Giunta piemontese e della Lega non ci stupisce. Ci stupisce invece che due giuristi come Caselli e Barosio la avallino sulle pagine de La Stampa, omettendo qualunque riferimento all'attacco al diritto allo studio in corso e addirittura replicando al contributo dei docenti di diritto di Unito Alessandra Quarta e Michelle Miravalle, che hanno evidenziato quanto ciò impoverirebbe i nostri atenei, frequentati da oltre 36.000 studenti fuori sede: il 34% del totale.

Il regionalismo differenziato della conoscenza è un grave errore: tutti gli studenti meritevoli e senza mezzi devono avere la borsa di studio.

‘Prima i piemontesi’ significa, in realtà, impoverire il Piemonte. La mobilità degli studenti andrebbe incentivata, non ostacolata: è il confronto con chi porta esperienze diverse che arricchisce la qualità dell’insegnamento e della ricerca, non la chiusura nei confini regionali. Ecco perché non ha senso paragonare gli studenti alle imprese locali, che possono essere favorite negli appalti per motivi di qualità del servizio.

E non dovremmo essere noi a ricordare a Caselli e Barosio che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 147 del 2024, ha appena dichiarato incostituzionale il requisito di cinque anni di residenza o lavoro in Piemonte per accedere all’edilizia sociale. Questo perché tutti i diritti sociali, incluso il diritto allo studio, devono essere garantiti in base al bisogno, come prevede la nostra Costituzione, senza discriminazioni.

Il Governo ha tagliato 700 milioni di euro alle università pubbliche in Italia, in Piemonte il diritto allo studio è sotto attacco: il disegno della destra è chiaro e bisognerebbe evitare, in tutti i campi, di assecondare logiche reazionarie del governo e il pericoloso progetto del regionalismo differenziato, che si manifesta anche in questa folle idea della Lega piemontese" - lo dichiarano il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi, e la Capogruppo di AVS in Piemonte, Alice Ravinale.

comunicato stampa

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