"Il fenomeno dei genitori ultrà, che spesso aizzano il pubblico sugli spalti, non ci appartiene. Qualcuno ha esagerato ad Aosta e per questo siamo stati già puniti, ma quello di cui siamo stati accusati ad Asti è pura invenzione". A parlare è Paolo Bruna, allenatore e direttore sportivo del Nichelino Basket 2000, che replica così alle accuse mosse dalla allenatrice della Sba Asti, Martina Valpreda, che ha riferito di insulti e attacchi pesanti agli arbitri durante la gara del 9 febbraio scorso, con in campo le formazioni degli Scoiattoli.
Il precedente di Aosta
"Tutta colpa di quello che era successo la domenica prima ad Aosta. Qui, durante la gara degli Esordienti (11-12 anni, ndr), c'era stata qualche protesta di troppo, un genitore aveva messo piede in campo dopo aver discusso con il tecnico avversario. Partita sospesa e per questo siamo stati puniti severamente: 460 euro di multa e tre gare di squalifica del campo, poi trasformate in incontri a porte chiuse - aggiunge Bruna - Non ci siamo appellati alla decisione della Federazione, qualcuno ha sbagliato e abbiamo pagato. Ma ad Asti non è successo nulla, non vorrei che l'episodio precedente fosse stato preso come pretesto".
Bruna si sfoga: "Ho pensato di lasciare il basket"
Dopo le accuse arrivate da Asti, Bruna ha pensato addirittura di mollare tutto. "Sì, dopo 30 anni di basket ho pensato di lasciare, forse questo mondo non mi appartiene più". Ma i suoi ragazzi e gli altri dirigenti lo hanno invitato ad andare avanti, con il presidente Danilo Guidolin che gli ha confermato fiducia e stima. "Dopo tutto il baccano che ha sollevato questa vicenda, siamo stati convocati dal sindaco Tolardo e dall'assessore allo Sport Di Lorenzo. Subito ci hanno 'cazziati', hanno chiesto spiegazioni, ma poi dopo aver sentito la nostra versione e aver letto la lunga lettera che gli avevo mandato, si sono schierati dalla nostra parte".
Il Nichelino Basket 2000 vede impegnati, tra le diverse formazioni, circa 150 ragazzi "e noi abbiamo il dovere di tutelarli", ha aggiunto ancora il presidente Guidolin. "Io ero presente ad Asti, si era detto pure di giocare un tempo in più alla fine, per mandare in campo tutti i bambini. Se il clima fosse stato davvero così teso, ma vi pare che saremmo ancora andati avanti? Piuttosto avremmo smesso di giocare già prima".
"Pronti a giocare la partita della simpatia"
E adesso? Nichelino, con l'avvicinarsi della Pasqua, tende la mano ad Asti e si prepara ad ospitare la partita di ritorno con la Sba il prossimo 2 aprile, alla palestra della Rodari, in un clima di totale serenità: "Vogliamo che sia non diciamo una partita della pace, perché non c'è stata alcuna guerra, ma della simpatia. Mettiamo da parte le polemiche, giochiamo e facciamo divertire i nostri ragazzini". E basta parlare di genitori ultrà.