Economia e lavoro | 13 marzo 2025, 15:58

Crisi dell'auto, Torino detta la linea. Fiom vuole incontrare Elkann e indica il Piemonte come esempio per l'aiuto agli operai in cassa

Prima giornata di incontri nell'ambito di "Mobilità sostenibile al lavoro", ospitata oggi e domani presso il teatro Q77 e organizzata da Alleanza Clima Lavoro. Tra i relatori, Michele De Palma, mentre Samuele Lodi lancia una raccolta firme sull'integrazione dei redditi

Michele De Palma, segretario generale Fiom, ospite a Torino

Michele De Palma, segretario generale Fiom, ospite a Torino

La crisi dell'auto pesa su Torino, ma è proprio la città della Mole che fa sentire la sua voce su questo fronte. La cornice è stata l'apertura della due giorni "Mobilità sostenibile al lavoro", ospitata oggi e domani presso il teatro Q77 e organizzata da Alleanza Clima Lavoro

"Elkann ci incontri"
Tra i relatori, che scandiranno gli interventi fino al pomeriggio di domani, anche Michele De Palma, segretario generale della Fiom, che proprio dalla città di Mirafiori ha rivolto il pensiero al numero uno di Stellantis. “Il presidente John Elkann sta incontrando tutti tranne le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori quindi la prima la prima questione è che John Elkann ci incontri. Da tempo abbiamo chiesto un tavolo a Palazzo Chigi, abbiamo anche scioperato per quel tavolo: vogliamo aprire un confronto con l’azienda perché quest’anno corriamo il rischio di produrre meno auto di quante ne sono state prodotte lo scorso anno in Italia il che significa un effetto drammatico di cig per i lavoratori e altrettanto drammatico per gli addetti dell’indotto e della componentistica”.

Chi per il dopo Tavares?
Resta aperto, apertissimo, il discorso sul nuovo amministratore delegato. Dal Gruppo avevano indicato la prima metà dell'anno come cornice temporale per la nomina, ma per ora non ci sono ufficialità. "Quando è morto Sergio Marchionne - dice De Palma -, i tempi per la sua sostituzione sono stati brevissimi nonostante fosse un evento improvviso, oggi in una tempesta come quella che sta vivendo il mondo dell'auto e Stellantis i tempi sono lunghissimi. Noi abbiamo bisogno di avere un management che investa sui lavoratori, sugli impianti italiani, sulla ricerca e sviluppo italiani che sono quelli che hanno garantito la crescita di Fiat nel Paese. Ad oggi non c'è un piano anche perché non c'è un amministratore delegato. Qualsiasi amministratore delegato arrivi il punto di partenza è investire sulle persone, soprattutto giovani".

La spina della cassa integrazione
Altro tema centrale quando si parla di automotive, che Mirafiori conosce bene, è quello della cassa integrazione: "Non vediamo oggi i risultati che sono stati annunciati dall’azienda e dal governo perché vediamo aumentare la cassa e pensiamo invece che vada fatto un piano di ricerca, sviluppo e produzione che preveda il pieno utilizzo degli impianti e faccia ritornare ad una autonomia i marchi italiani”.  E aggiunge: "Le lavoratrici e i lavoratori di Stellantis sono più di 10 anni che sono coinvolti da ammortizzatori sociali. Ad oggi la nostra battaglia è per fare ritornare tutti al lavoro, ma nel frattempo è assolutamente necessario integrare il salario delle lavoratrici e dei lavoratori con un intervento che può essere fatto a livello istituzionale, dalla Regione, ma anche dall'azienda perché non si possono dare i dividendi e tenere i lavoratori in cassa integrazione".

Torino e il Piemonte come esempi
Anche in questo caso, Torino e il Piemonte sono in primo piano. A farlo notare è Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom responsabile settore mobilità. Con una nota, annuncia infatti che la Fiom lancia una campagna di raccolta firme per l'integrazione salariale del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori di Stellantis. "La crisi del settore automotive la stanno continuando a pagare le lavoratrici e i lavoratori. È per questo che raccogliamo le firme tra le lavoratrici e i lavoratori per rivendicare l'integrazione salariale e la riduzione dell'orario di lavoro anche attraverso la formazione. La richiesta è rivolta chiaramente a Stellantis ma anche al Governo e alle Regioni che possono intervenire sul versante del sostegno al reddito attraverso risorse sulla formazione come sta avvenendo in Piemonte. Tra l’altro, su questo tema, presenteremo una posizione unitaria al tavolo automotive presso il Mimit di venerdì 14 marzo".

Contratto nazionale metalmeccanici: continua la protesta
Intanto, al di fuori dei confini di Stellantis, prosegue la mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Una trattativa che continua a vedere su posizioni opposte i sindacati di categoria rispetto a Federmeccanica e Assistal. "Il 28 marzo sciopereremo in tutta Italia, contemporaneamente - dice ancora De Palma -. Abbiamo fatto 16 ore di sciopero fino ad ora per ottenere il ripristino della della trattativa. Credo sia un comportamento antidemocratico da parte di Federmeccanica e di Assistal non avere il tavolo negoziale. Tra l’altro, in una fase come questa in cui ci sarebbe bisogno di un contratto per rilanciare l'industria del nostro Paese l'atteggiamento che impedisce anche il confronto sta facendo un danno all'industria, al Paese e ai lavoratori. Un atto che dovrebbe fare il governo - conclude - è detassare gli aumenti del contratto nazionale dei metalmeccanici".

Massimiliano Sciullo

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

Nuove Note
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