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Attualità | 13 marzo 2025, 17:37

Pfas in val Susa: l'Unione Montana approva la delibera che chiede interventi a Governo e Regione

Si chiede di avviare un percorso normativo per la progressiva eliminazione dei PFAS dai processi produttivi industriali, maggiori investimenti nella ricerca scientifica, per individuare alternative meno impattanti per l’ambiente e la salute

Pfas in val Susa: l'Unione Montana approva la delibera che chiede interventi a Governo e Regione

La Giunta dell’Unione Montana Valle Susa ha approvato all’unanimità una delibera per sollecitare un intervento concreto da parte del Governo e della Regione Piemonte sulla questione della contaminazione da composti PFAS nelle acque della valle. Si tratta di un atto con cui l’Ente ribadisce la necessità di affrontare il problema con misure strutturali, sia sul piano del monitoraggio e della ricerca che su quello della regolamentazione e della prevenzione.

Negli ultimi mesi, grazie alle analisi condotte dagli enti competenti e a studi indipendenti, è emerso che la presenza di PFAS riguarda anche aree montane non urbanizzate, sollevando interrogativi sulla diffusione di queste sostanze altamente persistenti nell’ambiente.

Per questa ragione, l’Unione Montana Valle Susa ha già promosso la costituzione di un tavolo tecnico con ARPA, ASL TO3, SMAT, ATO3 Torinese e CNR-IRSA, con l’obiettivo di raccogliere dati attendibili, approfondire le cause e individuare possibili soluzioni. Tuttavia, la portata del problema rende necessario un intervento su più livelli istituzionali.

Con la delibera approvata, l’Unione Montana Valle Susa chiede al Governo: di avviare un percorso normativo per la progressiva eliminazione dei PFAS dai processi produttivi industriali, maggiori investimenti nella ricerca scientifica, per individuare alternative meno impattanti per l’ambiente e la salute.

L’adozione di protocolli ambientali più stringenti, con controlli regolari e un sistema sanzionatorio efficace per le industrie che ancora utilizzano PFAS.

A livello regionale, invece, viene richiesto:

L’incremento delle risorse per il monitoraggio e il campionamento delle acque, al fine di ottenere un quadro dettagliato della situazione.

Un maggiore coinvolgimento degli enti territoriali competenti, come ARPA e ASL, per approfondire le fonti di contaminazione e pianificare interventi di mitigazione.

"La presenza di PFAS nelle acque della Valle di Susa è una questione che richiede attenzione e risposte tempestive", dichiara Pacifico Banchieri, Presidente dell’Unione Montana Valle Susa. "Abbiamo già attivato un confronto con gli enti preposti, ma è fondamentale che anche Governo e Regione facciano la loro parte per garantire controlli rigorosi e misure di prevenzione efficaci. La tutela della salute pubblica e dell’ambiente deve essere una priorità assoluta."

Con questa iniziativa, l’Unione Montana Valle Susa rafforza il proprio impegno per la sicurezza ambientale, continuando a lavorare affinché il tema della contaminazione da PFAS resti una priorità nell’agenda politica regionale e nazionale

comunicato stampa

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