Il tema della mobilità sostenibile a Torino torna al centro del dibattito con una riflessione sul trasporto pubblico locale (TPL) e sul miglioramento delle infrastrutture dedicate. Secondo il Comitato Torino Respira, per ridurre l’uso e l’abuso del mezzo privato, è essenziale incentivare il trasporto pubblico, “rendendolo più efficiente e riducendo i tempi di percorrenza”. Un obiettivo che, a loro dire, dovrebbe permettere ai mezzi di mantenere una velocità costante, riducendo così anche i tempi di attesa alle fermate.
Una delle azioni indicate dal comitato per migliorare il servizio è l’introduzione di telecamere per monitorare i transiti non autorizzati sulle corsie preferenziali dei bus. “La scelta di introdurre telecamere per controllare i transiti non autorizzati sulle corsie preferenziali dei bus e impedire che questi restino incolonnati in mezzo al traffico è una scelta che va in questa direzione”, spiegano, pur sottolineando che l’intervento è ancora parziale.
Non solo il trasporto pubblico, ma anche l’attenzione alla ciclabilità e alla camminabilità sono considerate fondamentali per sostenere l’alternativa all’auto. In particolare, si ribadisce come “per favore le alternative all’auto non si può che mettere in atto azioni che favoriscano il trasporto pubblico locale, così come favorire la ciclabilità e la camminabilità”.
Il Comitato sottolinea, inoltre, il problema dell’inquinamento causato dai mezzi privati. “Stupisce che ora si osservi che i mezzi privati contribuiscano allo smog: lo fanno non solo quando sono incolonnati in corso Sommelier, ma anche in assenza di corsie preferenziali”, si legge nella lettera, facendo riferimento ai luoghi dove il traffico è più congestionato.
In un periodo in cui la qualità dell’aria è diventata una preoccupazione crescente, l’organizzazione ha fornito i dati del monitoraggio civico “Che aria tira”, che ha monitorato per cinque anni le concentrazioni di NO2 in città. “Nel 2023, il 14% dei siti misurati ha superato i limiti di legge di NO2 e tutti i siti avevano valori superiori ai limiti raccomandati dall’OMS”, riferiscono, evidenziando come le zone periferiche siano particolarmente vulnerabili a inquinamento e difficoltà di accesso ai servizi di trasporto pubblico.
Secondo il Comitato, “più traffico significa più emissioni, più smog e più tempi di percorrenza lunghi per tutti”, e garantire corsie libere ai mezzi pubblici “non è una penalizzazione per chi si muove in auto, ma una scelta di buon senso per migliorare la qualità della vita urbana, la salute pubblica e l'efficienza degli spostamenti".
L'invito del Comitato Torino Respira è quindi a proseguire su questa strada, promuovendo politiche di mobilità sostenibile e creando un sistema di trasporto che sia efficace e accessibile per tutti i cittadini torinesi.