Clima di festa e atmosfera d’altri tempi, oggi, nell’Atrio delle carrozze di Palazzo Lascaris da poco restaurato, dove le maschere tradizionali di una quarantina di Comuni piemontesi si sono date appuntamento per essere ricevute dal presidente del Consiglio regionale Davide Nicco e prendere parte all’evento Maschere a Palazzo.
“In un mondo sempre più globalizzato – ha dichiarato il presidente Nicco accogliendole – il Carnevale diventa occasione per far festa, ma anche per stare insieme e socializzare: le maschere, poi, rappresentano una sorta di baluardo per valorizzare e tramandare storia e tradizioni di ogni singolo Comune”.
Tra nobili e popolani, principi azzimati, dame imparruccate e artigiani con i propri strumenti di lavoro, le maschere e i loro accompagnatori hanno avuto l’opportunità di visitare le sale auliche al piano nobile – la Sala dell’Ufficio di presidenza e l’Ufficio del presidente, la Sala delle gesta di Sansone e quella delle Allegorie – oltre alla mostra Orizzonte bianco, allestita al piano terra, nella Galleria Spagnuolo.
“Palazzo Lascaris – ha ricordato Nicco – è la casa di tutti i piemontesi, sempre aperto a chi intenda visitarlo”.
All’iniziativa erano presenti le consigliere Marina Bordese e Gianna Pentenero oltre ad alcuni sindaci, assessori e consiglieri comunali dei Comuni rappresentati.
Per la Città metropolitana di Torino hanno preso parte all’evento le maschere Brindor e Caterinetta e la Lavandera ed ij Lavandè d’ Bertula di Torino, il Conte Filippo e la Contessa Caterina di Agliè, le maschere di stile veneziano di Almese, la Bela Cardera di Andezeno, il Conte e la Contessa Fontanella di Baldissero Torinese, il Gran Giardiniere e la la Bela Cusotera di Brandizzo, il Marchese Teodoro I di Chivasso, Monsù Sparo e Madama Tomatica di Cambiano, Re Peperone e la Bela Povronera di Carmagnola, i Conti di Casalborgone, i Conti di Bardassano di Gassino Torinese, la Bela Cossotera e il Cossote di La Loggia, il Gavasè di Macello, il Conte Mombello Ugonetto e la Contessa Agnesina Gorreno di Moncalieri, Martin e Mariana della borgata Borgo San Pietro di Moncalieri, Madama Farina e Monsù Panatè di Nichelino e Stupinigi, la Contessa Orsini e il Polentè e la Polentera di Orbassano, i Conti di Orio Canavese, la Bella Ceresera e Monsù Grafiun di Pecetto Torinese, Gianduja e Giacometta di Pianezza, Gianduja e Giacometta di Pinerolo, le Casulette di Piobesi Torinese, l’Asilè e l’Asilera di Piossasco, Pero Barba e Magna Danda di Poirino, la Masca Munda e la Maschetta di Reano, il Conte Verde e Bona di Borbone di Rivoli, il Nobile del Castello di Revigliasco, la Cavalera e il Mulinè di Rondissone, la Famija Pelacurdin di San Raffaele Cimena, la Bela Sparsera e so’ Ciatarin di Santena, il Castellano e la Castellana di Settimo Torinese, , i Conti di Vagnone di Trofarello, i Conti Cremieu di Venaria Reale, il Pescadur e la Pescadoira di Villafranca Piemonte, Martin Pescatore di Villastellone, la Bela Polajera e il Cucaeuv di Vinovo, Carlin e Marietta di Volvera e Gerbolino e Zuccherina delle frazioni Gerbole e Zucche di Volvera.
Per la provincia di Asti sono intervenuti i Signori di Rivalba di Castelnuovo Don Bosco.
Per la provincia di Biella Gipin e Catlin-a di Biella.
Per la provincia di Cuneo Ciaferlinx di Saluzzo e Monsù e Madama Ramassa di Torre San Giorgio.