Torino Nord ha avuto un regalo di primavera giunto con qualche giorno di anticipo: un maestoso cigno reale ha scelto i laghetti di Falchera come sua nuova casa e, a quanto pare, non avrebbe intenzione di andarsene.
La Circoscrizione lancia l'appello
Ora la Circoscrizione 6 lancia un appello per trovargli una compagna. L'elegante uccello, facilmente riconoscibile per il becco arancione tipico degli esemplari adulti, è arrivato in città durante la stagione migratoria, una scelta insolita per una specie più comune nelle zone del Lago di Como e del Lago d’Orta.
Non è ancora chiaro cosa lo abbia spinto a stabilirsi qui. Potrebbe trattarsi di un animale selvatico oppure provenire da un allevamento, visto che in Piemonte e Lombardia esistono strutture di questo tipo.
La particolarità dell'habitat scelto
Ciò che rende questa storia ancora più particolare è l’habitat scelto: nonostante i cigni siano alla ricerca di zone umide, il nostro amico ha scelto le acque tranquille di Falchera, caratterizzate da fondali fangosi, ben diverse dalle aree paludose o dalle coste marine riparate dove solitamente si rifugiano durante l’inverno.
Tra curiosità ed entusiasmo
L’arrivo del cigno ha suscitato entusiasmo tra gli abitanti, tanto che la Circoscrizione 6 sta cercando di favorire il suo insediamento con un’iniziativa speciale. “È stata una bellissima sorpresa. Vogliamo fare il possibile per garantirgli una permanenza serena. Se qualcuno volesse donare una femmina, potrebbe essere l’occasione perfetta per arricchire la biodiversità del nostro territorio”, ha dichiarato Giulia Zaccaro, Coordinatrice al Verde della Circoscrizione 6.
Le raccomandazioni degli esperti
Il primo ente a visitare il cigno è stato l’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), i cui esperti invitano cittadini e curiosi a godersi lo spettacolo della natura con il dovuto rispetto.
"Osservare da vicino un cigno è un’esperienza unica, ma è fondamentale non disturbarlo. Il cigno reale è una specie protetta e qualsiasi danno arrecato all’animale potrebbe configurarsi come reato penale", spiega Alessandro Piacenza, responsabile Animali Selvatici dell’OIPA.
I consigli dell'OIPA
Piacenza fornisce anche alcune linee guida per chi volesse recarsi ai laghetti: “Consiglio di portare un binocolo per la visita, è infatti importante non avvicinarsi troppo e, soprattutto, evitare di dargli da mangiare. Alimentare animali selvatici senza conoscere la loro dieta può causare problemi di salute. Fortunatamente, sembra adattarsi bene alla fauna locale, sia per quanto riguarda l’alimentazione che la convivenza con le altre specie”.
Con un po’ di fortuna, il nuovo abitante di Falchera potrebbe davvero trovare qui la sua casa definitiva, magari affiancato da una compagna. Nel frattempo, gli abitanti lo accolgono con entusiasmo, sperando che la sua presenza possa diventare un simbolo di bellezza e armonia con la natura.