Attualità | 12 marzo 2025, 17:33

Attivisti pro Meisino indagati, Legambiente: "Un progetto nato sbagliato"

Il presidente Alice De Marco: "Pur fuori tempo massimo la sola strada possibile è quella del dialogo e del confronto democratico”

Attivisti pro Mesino indagati, Legambiente: "Un progetto nato sbagliato"

Attivisti pro Mesino indagati, Legambiente: "Un progetto nato sbagliato"

La notizia dei 39 attivisti e attiviste sotto indagine per le proteste al Parco del Meisino contro la realizzazione della “Cittadella dello Sport” ci colpisce profondamente e ci rattrista.

“Il progetto della Cittadella dello Sport al Parco del Meisino – dichiara Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – è nato da subito su presupposti sbagliati. La scelta di antropizzare una delle poche aree ancora naturali in città, con impatti pesanti sulla Zona di Protezione Speciale adiacente, da subito non ci ha convinti, e lo abbiamo più volte ribadito. Il progetto iniziale era sbagliato, come dimostrato dalla revisione fatta su pressione delle associazioni ambientaliste, dell’Ente Parco e dei comitati; il percorso di condivisione con la cittadinanza inesistente. Un progetto nato male che, pur con le modifiche apportate che hanno limitato l’impatto, non poteva che portare alla situazione odierna. Un progetto di cui la Città di Torino non sentiva alcuna esigenza”.

I lavori più importanti riguarderanno l’area della Cascina Malpensata e dell’ex galoppatoio militare, da tempo abbandonata, che diventerà un centro multifunzionale e di supporto alle attività didattiche, sportive e ambientali del Parco. Attorno ad essa sorgeranno strutture sportive. Infine, il progetto prevede la particolarmente contestata realizzazione di una passerella ciclopedonale che collegherà le due parti del Parco, oggi separate da corso Don Luigi Sturzo, arteria stradale ad alto scorrimento.

“Quel che più lascia perplessi – conclude Alice De Marco – è l’atteggiamento del Comune sullo sfruttamento dei parchi cittadini con attività che ne mettono a rischio la natura. A partire dal Meisino, per arrivare alla Pellerina (Nuovo Ospedale Maria Vittoria), al Parco della Confluenza (ToDays Festival), fino al Giardino Artiglieri da Montagna e all’area naturalizzata del Parco Dora. Infine una riflessione sugli avvenimenti degli ultimi giorni: dissociandoci da eventuali azioni violente passate e future, ribadiamo come utilizzare la via giudiziaria per colpire il dissenso sia una strada che non farà altro che inasprire lo scontro in atto. Pur fuori tempo massimo la sola strada possibile è quella del dialogo e del confronto democratico”.

comunicato stampa

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