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Economia e lavoro | 11 marzo 2025, 19:25

Il Giandujotto di Torino ha il suo disciplinare per l’I.G.P., ma c’è chi si oppone [VIDEO]

Letto e approvato il documento per il prodotto dolciario torinese che dovrà essere realizzato con nocciole del Piemonte. La Lindt si opporrà, ma solo per garantire la tutela del marchio Caffarel

Il Giandujotto di Torino ha il suo disciplinare per l’I.G.P., ma c’è chi si oppone [VIDEO]

A prisma triangolare con spigoli arrotondati, di colore uniforme marrone, marrone/rossiccio, lucido od opaco. Dall’odore intenso, dal sapore dolce intenso con leggero finale amaro, dall’aroma intenso e persistente con sensazioni di nocciola tostata, cacao, cioccolato e vaniglia. In bocca morbido, solubile e adesivo. Con astringenza molto scarsa. 

E ancora. Realizzato con nocciola Piemonte I.G.P. tostata dal 30% al 45%. E pure dettagli sull’incarto e sui loghi caratteristici da utilizzare, sulle modalità di confezionamento e raffreddamento. 

Si va verso il riconoscimento I.G.P. del Giandujotto di Torino. Un iter le cui linee guida sono state messe nero su bianco dai presenti oggi, martedì 11 marzo, data che segna un traguardo storico per la riconoscibilità di un prodotto che si intende preservare dalle imitazioni. C’erano i produttori, ma anche il mondo della politica che ha creduto in questo iter. Come il presidente della Regione, Alberto Cirio, l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, la vice presidente di Anci Piemonte Sonia Cambursano. Ma anche imprenditori di successo, non solo del cioccolato, come il triestino Andrea Illy, il patron del caffè, ma anche Roberto Bava del consorzio di tutela del Vermouth, l’altro prodotto che ha l’indicazione geografica “Torino”, prima del marchio I.G.P. 

Il disciplinare sul “perfetto” Giandujotto I.G.P. è stato letto oggi da due funzionari del Ministero dell’Agricoltura e del Made in Italy. Il documento sviluppato su otto articoli sancisce quello che sarà il vero cioccolatino a lingotto del torinese, la cui forma riprende il cappello della “maschera” Gianduja.

Gli stessi addetti del Ministero hanno ricordato quello che è il percorso per il riconoscimento. Lettura del disciplinare davanti all’assemblea riunita oggi, poi il passaggio in Gazzetta Ufficiale e trenta giorni per presentare le opposizioni. Infine il riconoscimento deve passare il placet di Bruxelles. Dall’Europa per ottenere  il riconoscimento ci vorranno dai sei ai dodici mesi. 

“L’auspicio - commenta oggi Guido Castagna, Presidente del comitato Giandujotto Torino Igp - è che si possa arrivare al traguardo nel 2026.”

Sempre che i tempi non si allunghino. Anche perché durante la lettura del disciplinare è arrivata un’altra lettura da parte del gruppo svizzero Lindt, che nel 1997 ha acquisito il marchio Caffarel di Luserna San Giovanni, nato nel 1826. 

L’appello è la certificazione sull’articolo 31 del Codice della Proprietà Industriale. 

Come riportato in una nota della società "Caffarel ha sempre mantenuto un dialogo costruttivo con le Istituzioni coinvolte e i richiedenti il riconoscimento dell'IGP per identificare una soluzione condivisa che prevedesse da un lato di registrare l’IGP Gianduiotto di Torino e dall’altro di tutelare il marchio storico “Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino” di Caffarel e i suoi prodotti realizzati nello storico stabilimento di Luserna San Giovanni.”

"In conformità con le previsioni della procedura e con la consapevolezza di tutte le parti coinvolte, Caffarel ha dichiarato oggi la propria riserva di opposizione in tutte le sedi opportune. - è quanto legge oggi dai rappresentanti dell’azienda -  Caffarel intende sottolineare che l’opposizione è in linea con la procedura prevista ed è stata concordata in anticipo con le istituzioni coinvolte e con i richiedenti l’IGP. Caffarel non intende contrapporsi al riconoscimento della certificazione IGP del Gianduiotto, l’opposizione è finalizzata ad assicurarsi che il Regolamento europeo preveda anche una tutela per il marchio di Caffarel, registrato nel 1972 e regolarmente rinnovato.

Una “dolce”, ma decisa presa di posizione che potrebbe portare a qualche rallentamento. Ma oggi l’umore dei presenti sembra convergere verso un pacato ottimismo. Visti anche i toni distensivi dell’azienda svizzera.

Il cammino per l’I.G.P. sembra essere avviato per il Giandujotto… di Torino.

Daniele Caponnetto

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