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Cronaca | 11 marzo 2025, 10:30

Manifestazioni al Meisino: 39 persone indagate per violenza e danneggiamento

I fatti riguarderebbero 14 incidenti durante la costruzione del Centro per l'educazione sportiva e ambientale. Un progetto fortemente contestato negli ultimi mesi da diversi militanti

Manifestazioni al Meisino: 39 persone indagate per violenza e danneggiamento

La Polizia di Stato della Questura di Torino ha notificato l’avviso di garanzia, emesso dalla Procura della Repubblica, a 39 persone indagate per violenza privata aggravata e danneggiamento.

Gli episodi contestati, che riguardano 14 incidenti distinti, hanno visto l'interruzione delle attività lavorative per la costruzione del Centro per l'educazione sportiva e ambientale del Comune di Torino, situato nel Parco del Meisino.

In alcuni casi, le recinzioni del cantiere sono state danneggiate durante queste azioni.

Piena solidarietà arriva dal fronte cittadino dei Cinque Stelle che considerano "inaccettabile" la "strada della repressione" scelta dalla giunta comunale.

La solidarietà dei Cinque Stelle

"Il progetto - commentano la notizia Andrea Russi (Capogruppo Movimento 5 Stelle Torino), Dorotea Castiglione (Vicecapogruppo M5S Torino), Valentina Sganga (M5S Torino) e Francesco Lauria (Capogruppo M5S Circoscrizione 7) - purtroppo, è stato avviato senza alcuna condivisione reale con la cittadinanza e, anzi, senza una trasparente informazione sui reali impatti ecologici. Si parlava inizialmente di abbattere una ventina di alberi, ma la realtà è ben diversa, con una cinquantina di alberi già abbattuti, molti dei quali sani e vitali. Questo non è solo un danno ambientale, ma anche un atto di sfiducia verso chi ha sempre chiesto di proteggere la natura e di pensare a un modello di sviluppo che non sia predatorio."

"La giunta - prosegue la nota dei pentastellati - con la sua fretta e la sua indifferenza, ha ignorato ogni invito a fermarsi e a valutare attentamente le implicazioni di questo progetto. Non è solo una questione di albero abbattuto, ma di rispetto per un patrimonio naturale che appartiene a tutti. La decisione di proseguire i lavori senza aspettare il giudizio del tribunale è un atto che non solo aggrava la devastazione, ma mina anche la fiducia nelle istituzioni. La vera 'devastazione' non è quella che riguarda l'ambiente, ma quella che avviene quando si decidono i destini di spazi comuni senza il consenso dei cittadini. È questo che la giunta comunale deve comprendere: non si può costruire il futuro su rovine ambientali."

"La richiesta di valutazione preventiva era stata fissata per il 18 marzo, ma l'udienza è stata posticipata al 27 marzo. Nonostante ciò, i lavori sono proseguiti senza attendere il responso del giudice, con il rischio di compromettere ulteriormente l'ambiente. - conludono Russi, Castiglione, Sganga e Lauria - Solidarietà a chi lotta per il Parco del Meisino e per un futuro dove la natura venga rispettata e valorizzata, non distrutta."

Redazione

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