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Eventi | 10 marzo 2025, 07:39

Teatro, ritornano i "Cantieri". Roberta Calia: "La formazione è un bisogno costante per chi lavora in ambito artistico" [INTERVISTA]

Le arti performative al centro del progetto organizzato da Play with Food festival e Casa Fools, in collaborazione con Zerogrammi. In programma due masterclass gratuite per formare i professionisti del teatro (e non solo)

Roberta Calia di Casa Fools

Roberta Calia di Casa Fools

Dal 10 al 14 marzo, Torino ospita una nuova edizione di Cantieri, il progetto dedicato alla formazione e alla professionalizzazione nelle arti performative. Organizzato da Play with Food e Casa Fools, in collaborazione con Zerogrammi nell’ambito di Inventario, il programma offre quest'anno due masterclass gratuite rivolte sia agli artisti che agli operatori del settore.

La prima, condotta da Lisa Ferlazzo Natoli, autrice, attrice e regista vincitrice del Premio Ubu, si concentrerà sulla poetica della sua compagnia lacasadiargilla. Il laboratorio esplorerà Attentati alla vita di lei di Martin Crimp, tra i testi più innovativi del teatro contemporaneo. Gli incontri si svolgeranno dal 10 al 13 marzo a Casa Fools (via Bava 39).

La seconda masterclass, guidata da Elena Lamberti, esperta di distribuzione e promozione teatrale, affronterà le strategie per la diffusione e la comunicazione dello spettacolo dal vivo. Il corso si terrà dal 12 al 14 marzo al Circolo dei lettori (via Bogino 9).

Realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Circolo dei lettori, Cantieri si conferma un'opportunità preziosa per chi opera nel mondo delle arti performative, offrendo strumenti concreti per la crescita artistica e professionale.

A parlarcene è Roberta Calia di Casa Fools.

"Cantieri è un progetto di formazione gratuita rivolto agli artisti e a tutti coloro che lavorano nelle arti performative. E' nato a seguito della pandemia, quando ci siamo guardati negli occhi e ci siamo interrogati sul come ripartire. Secondo noi, il comparto aveva bisogno di un aiuto e quello della formazione è per noi un bisogno costante ma allo stesso tempo molto oneroso: così è nata l'idea delle masterclass gratuite. Che sono diventate realtà grazie al contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo.

In cosa consistono queste masterclass?

"Siamo alla terza edizione di Cantieri. E posso dire che abbiamo offerto formazione un po' per tutti: dai laboratori per attori a quello di drammaturgia, dalla formazione per l'organizzazione a quella sul movimento, fino a un workshop più tecnico come quello sulla distribuzione degli spettacoli. In genere, come docenti, cerchiamo di portare sempre ospiti nazionali e internazionali".

Tutta questa varietà anche perché oggi un attore di teatro non deve soltanto più saper recitare?

"Sicuramente oggi recitare non basta: bisogna aver basi di drammaturgia e sapere come funziona la macchina-spettacolo. In realtà io penso che sia sempre stato così, ma è anche vero che prima c'erano più occasioni di fare solo l'attore scritturato. Oggi invece l'attore deve saper leggere i testi, scriverli, metterli in scena, venderli. Spesso gli attori sono ottimi performer ma venditori appena discreti, invece anche quello è un aspetto fondamentale".

Al di là della formazione in senso stretto, perché Cantieri è importante per i partecipanti?

"Innanzitutto per la condivisione con gli altri. E' un'occasione di conoscersi, di fare networking, di confrontarsi al di fuori delle logiche produttive. Non è un caso, ma tutte le nostre locations hanno un bar...".

Chi sono i partecipanti?

"Il primo anno avevamo garantito prelazione a chi apparteneva al territorio, ora questa non è più formalizzata. La conseguenza? Oggi abbiamo qualche artista piemontese e altri delle regioni limitrofe. Ma non mancano candidature anche dal resto d'Italia e addirittura dall'estero".

Come mai non prevedete un lavoro o una performance finale, magari aperta al pubblico?

"Ci abbiamo pensato. Poi però abbiamo capito che il bello di questi workshop, di queste masterclass, è proprio quello di essere totalmente sganciate dalle logiche di performance. E' un momento sospeso, in cui non c'è l'esigenza di produrre, non c'è quell'obiettivo. Ci prendiamo il tempo per fare delle cose e la libertà di farle male. E' un momento dedicato a farsi le ossa, dove sbagliare, fare e disfare. Un momento di libertà".

Daniele Angi

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