Una nuova spinta per le aziende che vogliono puntare sui mercati esteri, proprio in una fase storica in cui l’export piemontese accusa la frenata dell’automotive e degli scambi con la Germania in particolare. Questo è la spinta che vuole dare l’accordo tra Regione Piemonte e Simest, società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, che presto aprirà anche una filiale a Torino.
Unire le forze (e i fondi)
Un protocollo d’intesa per “lo sviluppo e la promozione delle iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese piemontesi”. “Siamo una regione esportatrice e in questo ambito vogliamo arrivare a una complementarietà dei fondi - sottolinea l’assessore alle Attività produttive e Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Andrea Tronzano -. Queste risorse saranno cumulabili infatti con altre è vogliamo aiutare le imprese ad affiancarsi a settori più emergenti. Speriamo che questo fondo dia una spinta alle espletazioni, unendole alle missioni che faremo nei prossimi mesi, come quella in Michigan".
Il futuro è fuori dall’Europa
“Da 30 anni di occupiamo di internazionalizzazione delle imprese e vogliamo innovare i nostri strumenti per rendere più competitive le imprese - commenta l'amministratore delegato di Simest, la piemontese Regina Corradini D’Arienzo -. Da più di dieci anni, senza export, avremmo un Pil negativo. E adesso, con la tempesta perfetta, diventa ancora più strategico. Ma bisogna esportare fuori dall’Europa, in questo momento. Perché partner storici come Germania e altri stanno soffrendo”.
“I nostri strumenti supportano anche gli investimenti in Italia, perché per essere competitivi nel mondo bisogna far investimenti nel nostro territorio - aggiunge -. E siamo in 125 Paesi, dove abbiamo filiali che possono servire per far conoscere i mercati alle nostre aziende. I Balcani sono una grande opportunità, ma anche in Africa, dal Marocco all’Egitto, dove ci sono possibilità enormi grazie anche al Piano Mattei. E anche il Brasile ha fame dei nostri prodotti, mentre presto apriremo in India, a Nuova Delhi. Sono occasioni anche per le pmi, ma bisogna andarci insieme e non da soli”.
Quasi 46 miliardi nei primi 9 mesi del 2024
Nei primi nove mesi del 2024 il Piemonte ha esportato merci per 45,6 miliardi di euro, confermandosi una delle regioni italiane più attive sui mercati internazionali. Il saldo commerciale è positivo per 11,6 miliardi di euro, a dimostrazione della solidità del tessuto produttivo regionale.
Il settore automotive, con 9,99 miliardi di euro di export, rappresenta ancora adesso il comparto principale, nonostante le difficoltà del periodo. L’agroalimentare, con 6,35 miliardi di euro, continua a crescere (+4,8%), mentre il settore tessile e moda ha registrato un incremento dell’11,3%, trainato in particolare dalle esportazioni di articoli in pelle (+39,7%) e abbigliamento (+22,4%).
Francia e Germania si confermano i principali mercati di riferimento, mentre si registra una forte crescita delle vendite verso la Cina (+24,9%), il Messico (+13,9%) e la Corea del Sud (+9,7%). Ma proprio i tedeschi sono uno dei Paesi più in difficoltà, a causa della crisi dell’auto.
Imprese da non lasciare sole
“Si tratta di un protocollo di grandissima rilevanza strategica - aggiunge la vicepresidente della Regione Piemonte, Elena Chiorino -. Siamo una Regione target sul fronte italiano, grazie a tantissime pmi e siamo grandissimi esportatori. Dobbiamo ragionare sulle nostre filiere, tenendo presente gli incroci tra loro e ben sapendo le difficoltà che alcune di esse stanno vivendo. Le aziende non devono più sentirsi sole”.
Un ruolo importante sarà giocato da Ceipiemonte. “Siamo la più antica agenzia d’Italia attiva in questo settore e abbiamo al momento 500 casi di investimenti potenziali, con 250 già seguite in maniera costante dalle nostre strutture - spiega il presidente di Ceipiemonte, Dario Peirone -. Siamo pronti, a disposizione e daremo il nostro pieno supporto".