Cronaca - 10 marzo 2025, 12:29

Basta accampamenti, code al freddo e alla pioggia per un permesso: entra in funzione il nuovo ufficio immigrazione [FOTO]

Le sale di attesa in via Fratelli Ruffini ospitano quasi 150 persone, dopo le polemiche sulla vecchia sede di Corso Verona. Resta il problema sui tempi di smaltimento delle pratiche

Entrato in funzione il nuovo ufficio immigrazione in via Ruffini

Dopo le critiche, i problemi, le notizie, lo sportello immigrazione di corso Verona - per il rinnovo del permesso di soggiorno - si è spostato in via Fratelli Ruffini, a due passi da Porta Susa. La più importante novità sono le cinque sale d'attesa al chiuso: prima le persone erano costrette ad aspettare all'aperto, al freddo e sotto la pioggia, anche per ore. In via Ruffini la fila fuori c'è ancora, ma è molto ridotta. L'orario di apertura dello sportello è alle 8:30 e già da prima è iniziata la consegna dei bigliettini col numero progressivo, e poco alla volta un centinaio di persone vanno ad aspettare all'interno.

Cinque sale d'attesa al chiuso

Le sale di attesa sono cinque, con schermi per chiamare i numeri e più di 100 posti a sedere. Sono quasi in 150 ad aspettare nelle sale di attesa, mentre fuori a mano a mano continua la consegna dei numerini con ingressi a scaglioni. Code a parte, lo sportello è stato potenziato con più orari di apertura e la possibilità di prenotare online alcune tipologie di appuntamento. Su 100 persone in coda, due terzi si devono recare allo sportello informazioni e integrazioni, e un terzo deve presentare la domanda di rilascio del permesso di soggiorno, mentre solo una manciata è in coda per un appuntamento.

Ma restano dei nodi da sciogliere

Aspettare al chiuso è sicuramente un traguardo, ma non tutti sono soddisfatti, anche per la presenza di soli tre bagni chimici all'esterno. L'attesa è comunque molto lunga e in molti lamentano la lentezza degli uffici. Chi era in coda prima delle 8 è uscito dopo quasi 4 ore, se è dovuto andare allo sportello integrazioni. Come Santiago, che era alla sua quinta giornata allo sportello. "Le prime due volte in corso Verona non sono riuscito nemmeno a prendere il numero - ha raccontato -. Dovevo fare la domanda per il permesso di soggiorno per la prima volta, sono architetto, oggi sono qui per la terza integrazione, speriamo sia l'ultima".

Il numero così alto di integrazioni, lamentano alcuni, è dovuto a poca chiarezza delle informazioni sui documenti che servono - anche a causa delle difficoltà con la lingua - ma anche per alcune mancanze degli addetti allo sportello, che fanno sì che i richiedenti del permesso di soggiorno debbano tornare più volte.

Cgil: "Solo il primo passo"

Anche per questo la CGIL ha comunicato di voler continuare a presidiare gli uffici immigrazione, per monitorare la situazione e informare le persone in coda, distribuendo la guida "All right's" sui diritti dei lavoratori. "Vogliamo continuare il dialogo con le persone migranti stabilito in questi mesi - ha commentato Elena Ferro, Segretaria della CGIL Torino -. Si tratta di lavoratici e lavoratori che vogliono lavorare nella legalità, in massima parte con un contratto di lavoro che rischia di essere vanificato a causa delle lentezze nei rinnovi e nel riconoscimento del permesso di soggiorno. La chiusura di Corso Verona, dichiarata da anni inagibile, è un fatto positivo che risponde alle nostre ripetute denunce, ma è solo il primo passo. Ora occorre lavorare perché un sistema di accoglienza e informazione diffuso sulla città e sull'area metropolitana decolli, come di recente convenuto presso la Prefettura di Torino e che dovrà essere formalizzato con un apposito Protocollo d'Intesa".


Il sindacato sarà presente il lunedì in Via Botticelli, il martedì presso la nuova sede di via Fratello Ruffini e il mercoledì in Via Dorè, fino a quando non migliorerà la situazione o tutti gli uffici saranno trasferiti nei locali della Chiesa del Santo Volto, in zona Parco Dora, come promesso dalla Questura.