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io_viaggio_leggero | 08 marzo 2025, 07:00

Pura vida: un viaggio rocambolesco in Costa Rica

In questa rubrica troverete reportage diretti e interviste di viaggio, esperienze vissute in prima persona lontano dal turismo di massa. Luoghi da scoprire, avventure emozionanti e incontri inaspettati in giro per il mondo. Seguici anche su https://www.instagram.com/io_viaggio_leggero_/

Cosa faresti se il tuo viaggio dei sogni iniziasse con un passaporto perso e un gruppo che non può aspettarti? Io ho dovuto scoprirlo sulla mia pelle, in una corsa contro il tempo tra frontiere, giungle e spiagge caraibiche. Questo è il racconto di un’avventura folle e indimenticabile, nel cuore selvaggio del Costa Rica a febbraio  2024. Una Terra capace di mettermi alla prova, ma anche di accogliermi con il suo sorriso sincero. Un viaggio che mi ha regalato emozioni continue, spesso contrastanti, in un Paese famoso per il suo ritmo lento e lo stile di vita rilassato.

Tutto è iniziato con un imprevisto che avrebbe potuto far finire il mio viaggio prima ancora che iniziasse davvero: il mio passaporto era sparito nel nulla. Mi trovavo a Managua, da solo, mentre i miei compagni di viaggio avevano già attraversato il confine con il Costa Rica. A complicare la situazione, c’era un dettaglio fondamentale: il gruppo stava seguendo un tour organizzato, con tappe e orari prestabiliti, e non poteva fermarsi ad aspettarmi. Se volevo viaggiare con loro, dovevo raggiungerli. Così è iniziata una folle corsa contro il tempo, resa ancora più incerta dal fatto che l’emissione di un nuovo passaporto non era affatto scontata e i tempi erano imprevedibili. Dopo due giorni interminabili all’ambasciata del Nicaragua, sono finalmente riuscito a ottenere il documento, grazie anche all’aiuto prezioso di alcuni buoni amici che dall’Italia si sono mobilitati per me. Senza di loro, probabilmente sarei rimasto bloccato chissà per quanto.

 

Con il passaporto in mano e il tempo che correva, ho trovato al volo un tassista disposto a portarmi fino alla frontiera con il Costa Rica, lungo una strada polverosa che scivolava tra villaggi sonnolenti, piantagioni e campi bruciati dal sole. Dopo 300 km giunto al confine, è arrivata un’altra complicazione: nessun veicolo privato può attraversare direttamente la frontiera tra Nicaragua e Costa Rica senza affrontare un’estenuante serie di controlli. Non avevo alternative: zaino in spalla, ho proseguito a piedi sotto un sole implacabile. Un timbro, un rapido controllo ai bagagli, e finalmente ero oltre.

 

Ma la corsa non era finita: mi aspettava una nuova sfida, trovare un tassista disposto a portarmi fino a Monteverde, e soprattutto farlo a un prezzo ragionevole. La trattativa è stata serrata, tra tariffe gonfiate per i turisti e autisti poco convinti di affrontare quel lungo tragitto in montagna. Dopo qualche contrattazione con la promessa di pagare in contanti all’arrivo, sono riuscito a trovare un autista disposto a partire subito. Così è iniziato il viaggio verso Monteverde, un luogo magico, incastonato tra le montagne della Cordigliera di Tilaràn, dove la foresta nebulosa avvolge ogni cosa. I sentieri si perdono nella foschia e i ponti sospesi sembrano fluttuare sopra la giungla. Avrei voluto fermarmi per respirare quella magia, ma il tempo non me lo permetteva: il gruppo aveva già lasciato quel luogo e stava continuando il tour verso la costa caraibica. Ancora una volta, ero costretto a inseguirli. Attraversare il paese da ovest a est è stato massacrante ma incredibile. Dopo ore di viaggio, mi sono fermato per la notte a Pococì­, un luogo dimenticato da Dio. Il giorno dopo, alle cinque del mattino, ero già  alla stazione degli autobus, pronto a ripartire. Un’ora di bus mi ha portato a un piccolo imbarcadero, dove una lancia a motore mi aspettava per l’ultimo tratto: la navigazione lungo i canali del Parco Nazionale del Tortuguero.

 

Scivolando tra le mangrovie, circondato dalla luce dorata dell’alba, mi sono ritrovato in uno di quei luoghi che sembrano fuori dal tempo: un mosaico di foreste tropicali, canali e spiagge selvagge, accessibile solo via acqua o via aerea. Qui la natura è padrona assoluta: i caimani emergono dalle acque scure e centinaia di uccelli tropicali colorano il cielo. Alle otto del mattino, esausto ma sollevato, sono finalmente arrivato in un piccolo ostello all’interno del parco, dove ho ritrovato il mio gruppo. Dopo giorni di rincorse e imprevisti, ce l’avevo fatta!

 

Ripartiti tutti insieme, la tappa successiva è stata Cahuita, un piccolo gioiello caraibico. Qui la foresta incontra il mare, e il Parco Nazionale ci ha regalato una camminata indimenticabile tra scimmie cappuccine, bradipi e spiagge di sabbia bianca lambite da acque cristalline. Il ritmo caraibico ci ha conquistati subito: reggae in sottofondo, colori accesi e una rilassatezza contagiosa che qui chiamano “Pura Vida”.

 

Il giorno successivo a pochi chilometri ci aspettava Puerto Viejo de Talamanca, il cuore pulsante dei Caraibi costaricani. Il paesaggio è cambiato rapidamente: la giungla ha lasciato spazio alle palme e le strade polverose ci hanno accolti con piccoli bar dal sapore bohémien. Puerto Viejo è un crocevia affascinante, dove la cultura afro-caraibica si fonde con lo spirito libero dei surfisti e l’energia dei viaggiatori di passaggio. Abbiamo trascorso una giornata perfetta: mercatini colorati, musica dal vivo e bagni al tramonto a Punta Uva. Da non dimenticare una cena memorabile a base di Rondòn, la zuppa creola di pesce e cocco tipica di questa Terra. Le stradine di terra, fiancheggiate dalle casette di legno dai colori brillanti anche la sera, ci hanno fatto sentire parte di questo mondo semplice ed autentico. Infine, siamo arrivati a Manzanillo, quasi al confine con Panama, dove la giungla si tuffa letteralmente nell’oceano. Qui, tra pescatori locali, palme altissime e una pace irreale, mi sono fermato un momento a riflettere, grato per quello che questo viaggio mi aveva regalato.

 

Da Managua a Monteverde, dal Tortuguero a Cahuita e Puerto Viejo, questa esperienza è stata molto più di un semplice spostamento da una tappa all’altra. Un’avventura fatta di ostacoli, corse contro il tempo, incontri inaspettati e natura selvaggia, di quelle che ti ricordano perché viaggiare non è solo vedere posti nuovi, ma anche mettersi alla prova e scoprire chi sei davvero. E alla fine, questo è il vero significato del viaggio: non sapere mai cosa ti aspetta dietro la prossima curva, ma sapere che ogni singolo passo, anche quello più difficile, ti sta portando esattamente dove dovevi essere.

IN & OUT COSTA RICA

porta con te

  • Due Foto-tessere  (per il passaporto)
  • Un zaino Idrorepellente
  • Un po’ di Pazienza

lascia a casa

  • Il Maglione
  • La Voglia di Spaghetti
  • La Paura

Valutazione :  5 zaini

Legenda:

1 zaino  (non vale il viaggio )

2 zaini    (meglio andarci in vacanza )

3 zaini   (vale il viaggio ma..)

4 zaini  (viaggio da non perdere )

5 zaini  (vale più di un viaggio)

Marco Di Masci

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