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I corsivi di Virginia | 06 marzo 2025, 10:15

La guerra dei Roses

Chirurgia plastica vs Medicina estetica

La guerra dei Roses

Mai come oggi la bellezza è al centro dell’attenzione. Social media, pubblicità e tendenze impongono modelli estetici che spingono sempre più persone a mantenersi giovani e armoniosi.

Ma quanto di questo desiderio è frutto di una scelta personale e quanto è frutto delle aspettative sociali? Questa domanda è importante per comprendere il boom della medicina estetica e della chirurgia plastica, due mondi spesso confusi ma profondamente diversi.

Per comprendere la differenza tra chirurgia plastica e medicina estetica, bisogna partire dalle loro definizioni. La chirurgia plastica è una branca della medicina che si occupa della ricostruzione di tessuti e della correzione di difetti fisici congeniti o acquisiti. Si divide in due settori principali: la chirurgia plastica ricostruttiva, che interviene su pazienti affetti da malformazioni, traumi, ustioni o patologie oncologiche (come la ricostruzione mammaria dopo una mastectomia) e la chirurgia plastica estetica, che mira a migliorare l'aspetto di una persona attraverso interventi chirurgici veri e propri, come la rinoplastica, la mastoplastica additiva o la liposuzione.

Negli ultimi anni però si è creato un vero e proprio mercato parallelo alla chirurgia plastica tradizionale, coperto dalla medicina estetica che ha avuto un'espansione vertiginosa. Questo fenomeno ha portato a una crescente confusione tra le due discipline, spingendo molti pazienti a credere che la medicina estetica possa sostituire in tutto e per tutto la chirurgia plastica. Ma è davvero così? La risposta, come vedremo, è molto diversa

La chirurgia plastica rimane insostituibile per chi desidera cambiamenti strutturali e duraturi. La medicina estetica invece comprende trattamenti non invasivi o mini invasivi volti a migliorare l’aspetto del paziente, senza rincorrere al bisturi.

Il boom della medicina estetica è stato favorito da diversi fattori, tra cui, come ho già scritto prima, il progresso delle tecnologie, l’influenza dei social media e il desiderio crescente di avere un aspetto curato con soluzioni rapide e senza lunghi tempi di recupero. Ci sono però alcune obiezioni da sollevare per questo settore, come l’abuso di trattamenti con i filler, che rischiano di alterare l’armonia del volto, il fatto che alcuni operatori non qualificati possano somministrare iniezioni con conseguenze spesso disastrose e, come ultimo, ricordare che gli effetti dei trattamenti, per alcuni casi come il rinofiller, l’aumento del seno con filler e gli accumuli di grasso con macchinari, sono limitati nel tempo e non possono competere con la durata e l’efficacia di un intervento chirurgico ben eseguito.

Vorrei soffermarmi in questo articolo sul tema delle innovazioni in chirurgia plastica per comprendere meglio i limiti della medicina estetica, intervistando il Dott. Luciano Contaldo,  specialista con lode in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, con studio a Torino e Salerno.

Quali sono le principali innovazioni in chirurgia plastica degli ultimi anni?

 "Negli ultimi anni abbiamo assistito a un'evoluzione delle tecniche chirurgiche, con un'attenzione particolare alla riduzione dei tempi di recupero e all'ottimizzazione dei risultati. Per esempio, la liposuzione ad alta definizione con l’utilizzo di tecnologie di assistenza alla Liposuzione come il Vaser o il J Plasma o Bodytite, permettono di ottenere risultati migliori e più definiti e di scolpire il corpo con estrema precisione, mentre le nuove tecniche di lifting facciale garantiscono un effetto più naturale senza stravolgere i lineamenti. Anche la chirurgia del seno ha beneficiato di protesi sempre più sofisticate e materiali biocompatibili."

Come si effettua una visita per chi vuole sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica?

"La visita è un momento fondamentale. Il paziente deve essere valutato nella sua interezza, considerando la sua struttura anatomica, le sue aspettative e la fattibilità dell'intervento. Si analizzano le condizioni della pelle, la presenza di eventuali asimmetrie e si discutono in dettaglio i possibili risultati. È fondamentale un dialogo chiaro e trasparente per evitare false aspettative e per garantire la sicurezza del paziente."

Quali sono gli interventi che non potranno mai essere sostituiti dalla medicina estetica?

"Ci sono interventi chirurgici che non potranno mai essere rimpiazzati da trattamenti medico estetici, per quanto avanzati. Ad esempio, la Blefaroplastica, che rimuove l'eccesso di pelle sulle palpebre, rimane insostituibile per chi ha un cedimento importante. Infatti la famosa “Blefaroplastica non chirurgica” è totalmente inefficace, non solo non dà alcun risultato, ma ha una guarigione post trattamento più lunga della Blefaroplastica chirurgica. Ricordiamoci inoltre che la “Blefaro non chirurgica” va ad assottigliare la già sottile pelle palpebrale, rendendola ancora più debole e compromettendo la guarigione quando poi il paziente si renderà conto che è necessaria una Blefaroplastica vera per ottenere un risultato valido. In questi casi la Blefaroplastica che normalmente dà una cicatrice pressoché invisibile o quasi, avrà difficoltà di guarigione e tenderà a slargarsi a causa del danno da assottigliamento causato dalla "Blefaroplastica non chirurgica".

Oggi va molto di moda parlare di correggere il naso con l’uso dei filler. Qual’è la differenza tra una rinosettoplastica e un rinofiller?

“La rinoplastica non potrà mai essere sostituita dai filler nasali, che possono solo migliorare piccole imperfezioni ma non correggere deviazioni del setto o problemi respiratori. La rinosettoplastica con gli ultrasuoni e le tecniche di preservazione del dorso e dei legamenti nasali ad oggi ha permesso di ottenere risultati più brillanti, naturali, con nasi più definiti.

Diversamente il rinofiller non è in grado, tranne in rarissimi casi, di ottenere un buon risultato. Infatti il rinofiller non fa altro che creare un "nasoide" poco definito, senza forma, rosso e traslucido a causa dell’acido ialuronico e alla compressione dei vasi arterovenosi nasali. Il naso con il rinofiller aumenterà di volume anche se chi pratica rinofiller vuol fare credere che non sia cosi. Lo specialista che opera ed è esperto di rinoplastica ben sa a cosa andrà incontro il naso dopo un rinofiller. Il filler creerà fibrosi interna e lo renderà più grande. Col tempo peggiorerà la capacità retrattile dell’involucro cutaneo, la pelle si espanderà ed i volumi complessivi aumenteranno. Quando il paziente deciderà poi di effettuare una rinoplastica ci troveremo anche davanti ad una riduzione dell’elasticità della pelle.

Questo è il motivo per cui vedremo il prima e il dopo di una rinoplastica sia nell’immediato post operatorio e sia a distanza di tempo. Non vedrete invece mai un risultato del prima e del dopo di un rinofiller a distanza di tempo. Sui social infatti si vedono solo il prima e il dopo il trattamento di rinofiller, perché il filler che è un gel, nell’immediato si comporta come un corpo rigido e di conseguenza sembra che realmente riesca a dare forma al naso e renderlo più bello. Dopo alcune settimane però, quando il prodotto avrà richiamato acqua e si sarà ammorbidito, lascerà apparire il reale risultato, cioè  un naso diverso che perderà definizione da quello che si vede nell’immediato post.

I pazienti che decidono, dopo alcuni trattamenti di rinofiller di fare un intervento chirurgico di rinoplastica, si troveranno ad affrontare un intervento un po' più complesso a causa delle modifiche indotte dal rinofiller. In questi casi faccio precedere l’intervento chirurgico da sedute di ialurodinasi (enzimi in grado di degradare l’acido ialuronico) e controllo ecografico per poi procedere all’intervento chirurgico vero e proprio, anche se internamente proprio a causa del rinofiller, non tornerà mai esattamente come prima”.

Quali sono i rischi di affidarsi esclusivamente alla medicina estetica per problemi che richiederebbero un intervento chirurgico?

"Il rischio principale è quello di accumulare procedure che, invece di migliorare, peggiorano l'estetica del paziente. L'uso eccessivo di filler può portare a un aspetto gonfio e innaturale, mentre i fili di trazione possono creare asimmetrie e risultati poco armoniosi. Chi ha un problema strutturale deve affidarsi a un chirurgo esperto, piuttosto che cercare soluzioni rapide che, nel lungo periodo, si rivelano inefficaci o dannose.

Un altro rischio da non sottovalutare è il progressivo deterioramento della qualità della pelle e dei tessuti. L'eccessivo utilizzo di trattamenti ripetuti come filler e botulino può portare, nel tempo, a una perdita di elasticità e a un’alterazione della morfologia del volto. Inoltre, l’uso indiscriminato di tecnologie non adatte al caso specifico del paziente, può comportare danni, come irregolarità cutanee.

Molti pazienti, attratti dalla promessa di risultati immediati e dall’assenza di tempi di recupero, tendono a rimandare interventi chirurgici che sarebbero invece risolutivi, sottoponendosi a trattamenti che non fanno altro che mascherare temporaneamente il problema. Questo può generare un ciclo continuo di insoddisfazione e ritocchi, con il rischio di peggiorare ulteriormente l’aspetto anziché migliorarlo”.

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Virginia Sanchesi

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