L’8 marzo è tutti i giorni, a partire dai contesti in cui viviamo: le nostre strade, piazze, giardini e spazi urbani. Per questo, come amministratrici locali di Alleanza Verdi Sinistra, siamo convinte che sia venuto il tempo di riequilibrare la nostra toponomastica cittadina facendo corrispondere il numero di intitolazioni maschili a quello delle intestazioni femminili. Bisogna colmare il gap di genere che le nostre città e paesi vivono.
Inizia così l’appello delle amministratrici locali di Avs lanciato alla vigilia dell’8 Marzo con una petizione online e che ha come prime firmatarie Marta Elisa Bevilacqua consigliera comunale di Genzano, Jessica Cugini consigliera comunale di Verona, Elena Grandi assessora del Comune di Milano ed Agnese Santarelli consigliera comunale di Jesi.
La media di strade intitolate a figure femminili oscilla tra il 3% e il 5%; contro un 50% di intitolazioni a nomi maschili. A Roma ad esempio su 7.892 strade, quelle che portano un nome femminile sono appena il 7% (pari a 528); a Milano non è diverso: su 2.593 vie e piazze dedicate a persone, solo il 5% sono intitolate a donne (pari a 127). È così ovunque e anche peggio nonostante il contributo delle donne alla storia, alla cultura, alle arti, alle lotte di rivendicazione dei diritti e alla costruzione di modelli di società differenti.
Nei prossimi giorni le consigliere comunali di Avs presenteranno in tutta Italia proposte di delibera o mozioni nei Comuni affinché questo percorso di restituzione di protagonismo, memoria e identità prosegua, diventando sistema di una toponomastica che abbia come principio quello della equità e parità di genere.
Il testo integrale dell’appello e la petizione online: https://mettilafirma.it/chegeneredivia/