Cultura e spettacoli - 06 marzo 2025, 14:00

Tra sogni e ambizioni: il coraggio di 15 donne che hanno cambiato vita negli scatti di Tiziana e Gianni Baldizzone

Da 7 marzo al 29 giugno, la mostra "Professional Dreamers" al Museo del Risorgimento

Tra fotografia e psicologia, dal 7 marzo al 29 giugno apre la mostra allestita al Museo del Risorgimento. 

 

"Professional Dreamers – The photographer’s eye, the psychologist’s gaze”, questo il titolo, nasce un progetto in collaborazione tra i fotografi Tiziana e Gianni Baldizzone e la psicologa, Remigia Spagnolo, la mostra è curata da India Dhargalkar e racconta attraverso 94 scatti e testi di analisi psicologica i percorsi di 15 donne che, con tenacia e coraggio, hanno seguito il proprio talento e le proprie aspirazioni intime, anche attraverso una trasformazione radicale delle proprie scelte di vita.

 

È la scoperta di sé, dei propri talenti e delle proprie ambizioni più intime il fil rouge di Professional Dreamers”, che mette in dialogo fotografia e psicologia, nell’allestimento del percorso espositivo al primo piano del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, nel Corridoio della Camera Italiana. Il linguaggio fotografico e il linguaggio psicologico si sviluppano in parallelo, su piani diversi, proponendo un doppio punto di vista sul sogno professionale delle protagoniste della mostra.

 

Gli scatti dei Baldizzone, anche attraverso la scelta del colore o del bianco e nero, cercano nella realtà le tracce del sogno che si cela dietro la scelta di una particolare carriera e fanno emergere una rappresentazione visiva del sogno professionale e della sua realizzazione nella quotidianità di un’arte, di un mestiere di una professione.  I commenti psicologici di Spagnolo accompagnano il visitatore alla scoperta di simboli, archetipi, sentimenti, emozioni, sensazioni e valori che plasmano il sogno, anche laddove il soggetto non è consapevole.

Dall’interazione tra fotografie e testi emergono i percorsi personali di donne, di paesi e background diversi, che hanno affrontato battaglie anche dure e pregiudizi, pur di perseguire le proprie aspirazioni e liberare le proprie potenzialità, non tanto nell’ottica di fare carriera, ricoprire posizioni di alto livello o avere successo, ma più per sviluppare la propria personalità e dare concretezza alle proprie ambizioni.

 

 

Tra le protagoniste della mostra ci sono Riccarda de Eccher, che negli anni Settanta ha contributo ad aprire una via all’alpinismo femminile in alta quota e oggi dipinge ad acquerello solo Dolomiti; Debora Rizzetto, orafa di formazione che ritrova sé stessa tra le arnie e le api regine geneticamente selezionate per resistere ai cambiamenti climatici. E poi ancora Lucie Branco, che tra pregiudizi e discriminazioni di genere è diventata la prima donna scalpellina, ammessa nei Compagnons du Devoir du Tour de France, istituzione francese preclusa al genere femminile fino al 2004; e Eriko Horiki, ex impiegata di banca, che si è lanciata d’impulso nel mondo chiuso della fabbricazione del washi, la carta giapponese fatta a mano e ha salvato questa tradizione millenaria, trasformando un artigianato desueto in arte e design.

Per info e programma degli eventi collaterali: https://www.museorisorgimentotorino.it/ 


redazione