/ Attualità

Attualità | 05 marzo 2025, 16:04

I microbi di Torino 'entrano in Europa': l'università guida la rete italiana di conservazione dei microrganismi

Il Nodo Nazionale si unisce al consorzio europeo mentre a Torino nasce il Centro Interdipartimentale che troverà sede a Grugliasco

L'Università di Torino guida la rete di conservazione dei microrganismi

L'Università di Torino guida la rete di conservazione dei microrganismi

I microrganismi dell'Università di Torino entrano in Europa. Niente di allarmistico, si tratta di ricerca: Unito e il CNR sono al timone del Nodo Nazionale MIRRI-IT, che da oggi è entrato nel consorzio europeo MIRRI-ERIC, per la conservazione, la caratterizzazione, la distribuzione e la valorizzazione di biodiversità e risorse microbiche.

Giovanna Cristina Varese la coordinatrice del network

La coordinatrice del network italiano è infatti la docente di Unito Giovanna Cristina Varese. Si tratta di un'importante opportunità per coordinarsi a livello europeo su un argomento di ricerca e di conservazione di biodiversità molto rilevante, che è quello dei microrganismi.

Virus, funghi, lieviti e alghe sono infatti utilizzati in numerosissimi campi, dell'agroalimentare alla farmaceutica e cosmesi, oltre a essere importanti per la salute di piante e animali, compreso l'uomo. Il loro utilizzo nell'industria può ridurre l'impiego di concimi e pesticidi dannosi per l'ambiente e sostituire alcune microplastiche.

L'utilizzo dei microbatteri

Alcuni esempi di utilizzo in campo alimentare sono i microbatteri usati come enzimi nella fermentazione di vino, aceto ma anche formaggi e salumi, già impiegati da alcune aziende italiane in collaborazione coi centri di ricerca e le banche dati del network MIRRI. Ma i microrganismi vengono utilizzati anche per produrre eco pelli, plastiche, coloranti o biomateriali ad esempio per le protesi mediche.

A Torino 10 mila ceppi microbiotici

A Torino sono conservati 10 mila ceppi microbiotici, e da oggi gestire questa enorme banca dati sarà il nuovo Centro Interdipartimentale per la Conservazione e Valorizzazione dei Microrganismi, sotto il quale lavorano ben 11 dipartimenti. Da fine anno, o almeno quello è l'obiettivo, il Centro Interdipartimentale troverà casa al nuovo polo universitario di Grugliasco, che ospiterà tutte le attrezzature dei vari dipartimenti.

"Questo Nodo Nazionale - ha commentato il rettore dell'Università Stefano Geuna - rappresenta un'opportunità di sviluppo scientifico, un'eccellenza di Torino e del Piemonte che entra nella rete europea. Ricadute importanti anche in una serie di prodotti di interesse industriale sempre all'insegna della bio sostenibilità. Il ruolo di Torino è duplice: da un lato studiare i microrganismi e capire le potenzialità e dall'altro formare giovani studenti e studentesse nei vari ambiti affinché possano studiarli in futuro. I microbi non si vedono ma sono importantissimi per la biodiversità, che è fondamentale che si mantenga, è la linfa vitale del pianeta".

Francesco Capuano

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium