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Cronaca | 02 marzo 2025, 08:10

Rapine negli uffici postali, i carabinieri arrestano un 31enne

Colpi da oltre 200mila euro. Agiva con mascherina, cappello da baseball e pistola giocattolo

Arrestato il presunto rapinatore degli uffici postali

Arrestato il presunto rapinatore degli uffici postali

I carabinieri della Compagnia di Chieri hanno eseguito nei giorni scorsi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 31enne italiano, senza precedenti penali, accusato di aver commesso almeno tre rapine - di cui una tentata - in uffici postali nell’area metropolitana torinese.

I colpi

Il giovane sarebbe responsabile di tre colpi, di cui il primo avvenuto il 6 agosto scorso presso l’Ufficio Postale di La Loggia, dove era riuscito a sottrarre ben 165.650 euro. La seconda rapina è stata perpetrata il 16 dicembre all’ufficio postale di Santena, con un bottino di 49.505 euro, mentre l'ultimo episodio si è verificato il 25 gennaio all’ufficio postale di Rivalta. In quest’ultimo caso, l’intervento tempestivo della direttrice, che ha azionato l’allarme e si è rifugiata nel bagno, ha impedito che il furto andasse a buon fine.

Le telecamere 

Grazie alla preziosa collaborazione delle telecamere di videosorveglianza, i carabinieri sono riusciti a individuare il veicolo utilizzato dal rapinatore, grazie a un dettaglio significativo: la targa posteriore del mezzo era diversa da quella anteriore. Questo particolare ha permesso agli investigatori di risalire all'identità dell’uomo e di ricostruire le modalità con cui operava.

Prima di ogni rapina, infatti, il 31enne effettuava accurati sopralluoghi, studiando le abitudini dei direttori delle filiali, gli orari di arrivo e il funzionamento dei caveau. Questa pianificazione gli consentiva di agire con una preparazione meticolosa: mascherina chirurgica, cappello da baseball e una pistola, che durante le operazioni di perquisizione si è rivelata essere un giocattolo.

Il provvedimento a carico del soggetto citato è stato emesso durante le indagini preliminari e, pertanto, vige la presunzione di non colpevolezza.

 

Redazione

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