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Attualità | 02 marzo 2025, 07:00

Vittorio Amedeo II di Savoia: la Volpe Savoiarda e il destino di una casata

Basilica di Superga

Basilica di Superga

Un vero protagonista della storia italiana, Vittorio Amedeo II di Savoia, soprannominato la Volpe Savoiarda, ha saputo destreggiarsi con maestria nelle intricate vicende politiche e militari del suo tempo. Da sovrano dello Stato sabaudo, re di Sicilia e infine re di Sardegna, la sua figura ha lasciato un'impronta indelebile nella storia d’Italia, contribuendo a trasformare il Piemonte nel più importante stato italiano e ponendo le basi per la futura unità nazionale.

Vita e Carriera della Volpe Savoiarda

Vittorio Amedeo II, nato a Torino, divenne il volto di un regno in continuo rinnovamento. Con la sua astuzia politica, fu capace di cambiare alleanze e strategie così repentinamente da far dire a Luigi XIV:

«I Savoia non terminano mai una guerra sotto la stessa bandiera con cui l'hanno iniziata.»

Questo dinamismo, unito a una visione innovativa e a una forte personalità, gli valse il celebre soprannome di Volpe Savoiarda. Sotto il suo regno, Torino conobbe una profonda trasformazione: l'università fu riformata, nuovi monumenti e chiese in stile barocco presero forma grazie alle opere degli architetti Filippo Juvarra e Antonio Bertola, e il 25 ottobre 1720 fu istituita la Biblioteca Nazionale di Torino. La sua figura si erge come simbolo di modernizzazione e di una monarchia in grado di resistere alle pressioni di potenze esterne, posizionando il Piemonte come protagonista sulla scena italiana ed europea.

Le Guerre del Sale: fiamme e rivolte nella provincia di Cuneo

Il periodo compreso tra il 1680 e il 1699 vide l'esplosione di rivolte popolari a causa delle impopolari gabelle sul sale, eredità delle vecchie imposizioni tributarie. Le tensioni raggiunsero il culmine soprattutto nella città di Mondovì, epicentro della rivolta dei “monregalesi”.
I contadini e popolani della provincia di Cuneo, stanchi di una pressione fiscale schiacciante, si ribellarono contro le autorità sabaude, dando vita a episodi di violenza e scontri che segnarono profondamente la storia della regione. Queste guerre, nate per difendere la dignità e la sopravvivenza economica delle comunità locali, rappresentarono un banco di prova per la capacità di Vittorio Amedeo II di mantenere l'ordine e di riformare le strutture fiscali e amministrative del suo regno.

La persecuzione valdese e il conflitto contro la Francia: dall’assedio alla liberazione di Torino

La politica sabauda non fu esente da controversie religiose: la persecuzione dei Valdesi, voluta espressamente da Luigi XIV, costrinse il regno a una dura repressione contro i seguaci della dottrina di Pietro Valdo, radicati nelle valli intorno a Torre Pellice e nella Val d'Angrogna.
Le tensioni religiose e politiche si fusero con il crescente malcontento popolare, portando Vittorio Amedeo II a scontrarsi apertamente con l'influenza francese. Durante la guerra di successione spagnola, la situazione precipitò: la Francia lanciò un'offensiva in Piemonte, riuscendo in un arco di tre anni a conquistare città strategiche come Vercelli, Susa, Ivrea e Aosta.
Il momento clou fu l'assedio di Torino: nella cittadella, oggetto di un incessante bombardamento, si narra la leggendaria promessa di Vittorio Amedeo II. Secondo la tradizione, il 7 settembre, davanti alla disperata situazione, il sovrano fece voto alla Madonna di erigere una grande chiesa, partendo da un umile pilastro sulla collina, qualora lei concedesse la liberazione della città. Quella mattina, la battaglia infuriò sotto le mura della cittadella, e i francesi furono annientati. In segno di gratitudine per quel miracolo, Vittorio Amedeo fece costruire la Basilica di Superga, capolavoro dell'architetto Filippo Juvarra.

Re di Sicilia e Re di Sardegna: la restaurazione dei territori

La vittoria a Torino non fu l'unico trionfo militare del sovrano. Spinto da sostegni internazionali, in particolare dall'Inghilterra, Vittorio Amedeo II si mosse contro la presenza francese lungo la Costa Azzurra. Dopo aver marciato verso Tolone, in compagnia del principe Eugenio, le truppe sabaude e imperiali devastarono la Francia sud-orientale, riconquistando territori strategici. Forti delle loro vittorie, riconquistarono le fortificazioni di Exilles e Fenestrelle, nonché la città di Susa, cadute in precedenza in mano francese.
Questi successi diplomatici e militari portarono alla nascita di un nuovo assetto geopolitico. Con il trattato dell’Aia e i successivi negoziati, la Casa Savoia venne insignita del titolo di Re di Sicilia; tuttavia, per ragioni strategiche, e in seguito agli equilibri internazionali, il regno siciliano fu poi ceduto in cambio della Sardegna. Divenire Re di Sardegna significò per Vittorio Amedeo II non solo un riconoscimento internazionale, ma anche l'avvio di un processo di modernizzazione e rafforzamento della sua dinastia, che avrebbe avuto un ruolo decisivo nella futura unificazione italiana.

Gli ultimi anni di un Sovrano

Con il passare degli anni, i numerosi trionfi politici e militari si trasformarono in un peso per Vittorio Amedeo II. Sempre più riservato, evitava le feste e i ricevimenti di corte, concedendosi un lusso minimo: un’elegantissima parrucca in stile Luigi XIV. La tragedia colpì il sovrano con la morte del prediletto primogenito, Vittorio Amedeo Filippo, evento che scosse profondamente i suoi nervi e ne minò la volontà di regnare.
Deciso a cedere il potere, abdicò in favore del figlio Carlo Emanuele III, pur continuando a influenzare gli affari di stato con decisioni e ordini. La situazione si fece insostenibile quando, temendo un tentativo di ripresa del trono da parte del padre, il giovane re dovette ricorrere all'arresto di Vittorio Amedeo II, confinandolo prima a La Rotta e poi nel castello di Rivoli. La salute del sovrano peggiorò ulteriormente, e nel 1731, dopo un ictus, fu trasferito a Moncalieri. Nella desolazione di quella residenza, la sera del 31 ottobre 1732, si spense il grande re, il cui corpo fu riposto nella cripta reale della Basilica di Superga, simbolo eterno della sua epoca.

Oggi, il nostro gruppo editoriale è presente in ogni angolo del vasto impero lasciato da Vittorio Amedeo II: dalla Torino assediata, alle storiche città coinvolte nelle Guerre del Sale della provincia di Cuneo, passando per la Valle d'Aosta tanto duramente riconquistata e strappata dalle mani francesi, fino ad arrivare alla Costa Azzurra. In ogni città, nelle sue strade e monumenti, la memoria della Volpe Savoiarda e del suo imponente operato continua a vivere, testimoniando un’epoca di grandi trasformazioni e di ardente patriottismo.

Valeria Toscano

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