Attualità - 02 marzo 2025, 09:15

Alla Vigna urbana della Villa della Regina si cambia gestione: secondo Luca Balbiano, a seguito di un bando esclusivamente puntato sull’aspetto economico

Cambio di gestione per la storica Vigna della Regina di Torino: l'Azienda Vitivinicola Balbiano cede il passo alla Società Agricola Orsolina, risultata vincitrice del bando pubblico indetto dal Ministero dei Beni Culturali

La notizia, pur non nuova, è quella di un cambio di gestione: a seguire la vigna urbana torinese ubicata nella Villa della Regina non sarà più l’Azienda Vitivinicola Balbiano di Andezeno, che ne aveva curato il recupero e seguìto lo sviluppo per ben quindici anni. A prendere il suo posto sarà la Società Agricola Orsolina di Moncalvo, riconducibile all'imprenditore Michele Denegri.

A deciderlo è stato un bando pubblico indetto dal Ministero dei Beni Culturali, cui tuttavia Luca Balbiano ha deciso di non partecipare: il bando infatti, a detta del titolare dell’azienda vitivinicola di Andezeno sarebbe risultato tutto puntato sul rialzo economico, senza tenere invece in alcun conto altri aspetti decisivi come gli investimenti e la visione progettuale. Del resto l’azienda di Moncalvo, nel presentare un’offerta annuale di 24mila euro quando la base era di 6.000, ha immediatamente fatto capire chi avesse il boccino in mano.

La vigna urbana di Villa Regina 

Lo sapete che in un angolo verde nel cuore di Torino c’è una vigna che non solo produce uva, ma da quest’ultima vede nascere un pregiato vino Doc? Situata sulla collina torinese, all'interno della storica Villa della Regina, questa vigna è una sorta di tesoro nascosto, tanto che persino molti torinesi ne ignorano l’esistenza. La Villa, questa sì più nota, deve il suo nome all’essere stata dimora estiva di diverse regine sabaude. Per cui il vigneto che aveva trovato spazio nel verde che circondava la villa non avrebbe potuto chiamarsi in altro modo che "Vigna della Regina". Esteso su circa un ettaro, a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale venne distrutto insieme a parte della villa.  Solo nel 2003, terminati i lavori di restauro della villa, si decise di procedere ad un laborioso reimpianto del vigneto, il cui primo vino vide la luce nel 2008.

La gestione dell’Azienda Balbiano

Senza che questo rappresenti un giudizio sulla nuova azienda che andrà ad occuparsi della vigna, quel che occorre riconoscere è che l’idea e il ricupero concreto di questo vigneto è opera dell’azienda Agricola Balbiano. E che, nel corso di questa gestione, non solo il vigneto è stato ricuperato e reso nuovamente funzionale, ma anche ad essere impiantate sono state 2.700 barbatelle. Sarebbero state loco col tempo a dar vita ad un vino legato al territorio e identitario del capoluogo subalpino stesso: il Freisa di Chieri Doc Superiore "Vigna Villa della Regina", connotato da un colore rosso rubino e da profumi fruttati. Questo lavoro lungo e articolato, che ha portato il vigneto urbano torinese da una situazione di completo abbandono ad un suo pieno inserimento nel contesto della Villa della Regina, si è tradotto anche in una sua ritrovata produttività, capace nel 2024 di raggiungere le 4000 bottiglie.

La Vigna della Regina nell’Urban Vineyards Association   

La Vigna della Regina - o forse il suo vino - deve aver però ispirato Luca Balbiano a creare un vero e proprio circuito delle vigne urbane. È così che a nascere, nel 2018, è l’Urban Vineyards Association: un'organizzazione fondata con l'obiettivo di salvaguardare il patrimonio rurale, storico e paesaggistico rappresentato dalle vigne urbane. Già, perché ci sono vigne urbane a Milano, Firenze, Venezia e Bergamo, ma anche a Parigi, Londra, Barcellona, Salonicco e Los Angeles. Quel che mancava, per valorizzarle e promuoverle, era una realtà capace di metterle in rete: proprio quell’Urban Vineyards Association a cui Luca Balbiano ha dato vita, guidandola poi a lungo prima di divenirne il presidente onorario. Non senza contribuire in questo modo a dare anche alla torinese “Vigna della Regina” un ruolo internazionale di primissimo piano.

Quale futuro per la Vigna della Regina? 

I cambi di gestione, solitamente non lasciano mai le cose come sono. Difficile dunque dire, in assenza di dichiarazioni ufficiali, quale sarà il futuro della Vigna della Regina ora presa in mano dalla Società Agricola Orsolina di Moncalvo. Qualche indizio in merito alle strategie di questa nuova gestione può però essere dedotto dal riferirsi della società di Moncalvo a Michele Denegri. La recente svolta da lui impressa al ristorante Del Cambio, di fatto leggibile come una presa di distanza dalla (troppa?) creatività di Matteo Baronetto per imprimere alla cucina un tratto più rigorosamente legato alla tradizione piemontese, lascia pensare che l’obiettivo possa essere un rilancio della vigna e del suo vino in un’ancor più accentuata prospettiva sabauda. Ma si tratta, al momento di mere ipotesi. Anche se, tenuto conto che il bando del Ministero dei Beni Culturali ha affidato alla Società Agricola Orsolina la gestione della vigna per un periodo di cinque anni, c’è da pensare che la società in questione abbia già al riguardo le idee piuttosto chiare.

Piergiuseppe Bernardi