Ristoranti & C. Torino - 01 marzo 2025, 12:47

Vivere Torino come capitale della lavorazione del cacao, attraversandola seduti a un tavolino del tram storico allestito per Cioccolatò da Ascom con Epat

Un viaggio tra storia e sapori a bordo del tram storico. Un tour guidato svela aneddoti e curiosità mentre l’atmosfera retrò avvolge i passeggeri. Il tutto accompagnato da una calda cioccolata della Pasticceria Ghigo e dai Pasticcini del Re di Davide Appendino

La presentazione dei dolci di Davide Appendino

La partenza è da piazza Carlina. È qui che saliamo sul tram storico che, gestito in occasione di Cioccolatò da Ascom con Epat, ci consentirà di guardare Torino per un’ora con occhi diversi. Certo Torino è sempre uguale a sé stessa. Sarebbe strano il contrario! E tuttavia, vista attraverso i finestrini del tram che sferragliando si muove lentamente lungo le rotaie, la città della Mole sembra addirittura accentuare il suo intrinseco tratto sabaudo: quello che costituisce forse la ragione vera del suo fascino irresistibile che la lega al suo passato di capitale. Ed è questo passato che, scorcio dopo scorcio, prende forma e si dissolve davanti ai nostri occhi, quasi enfatizzato dai dolci che cominciano ad arrivare ai nostri tavolini dalla cucina del tram.

[La Nuvola di Ghigo in doppia versione]

Avvolti dalla nuvola di Ghigo 

Il primo prodotto di pasticceria a materializzarsi sui nostri tavolini sono dei piattini nei quali a spiccare è quella che a Torino è nota come la Nuvola di Ghigo servita in due monoporzioni: quella classica, capace di far gustare in purezza il sapore di questo lievitato; l’altra arricchita con una crema alla nocciola che la intona perfettamente all’evento di Cioccolatò. «Questo dolce, creato dalla storica Pasticceria Ghigo fondata nel 1870 – e a spiegarcelo è Giulio Laucello, il pasticciere che ne segue costantemente la lavorazione – è un pandoro artigianale realizzato con lievito naturale, ricoperto da una delicata crema di burro e spolverato con zucchero a velo, che gli conferisce l'aspetto soffice e candido di una nuvola». Una nuvola che, nel periodo prenatalizio di ogni anno, finisce irrimediabilmente col creare davanti alla pasticceria in questione file interminabili.

[I dolcetti del Re]

I suadenti “Pasticcini del Re” di Davide Appendino

Mentre il tram continua imperterrito il suo percorso, ritmato ad ogni curva dal cigolio delle sospensioni, ad apparire improvvisamente al posto della Nuvola sono i Pasticcini del Re, tipici della tradizione sabauda e creati per l’occasione dalla maestria del pasticciere Davide Appendino che nel suo laboratorio di Borgo Vittoria trasforma il cacao in eccellenze artigianali. E sono proprio queste eccellenze create a partire da una massa di cacao formata da ingredienti di altissima qualità, a sostituire con la loro piacevole forza – sia essa quella più morbida dei cremini o quella più decisa dei gianduiotti – l’evanescenza della Nuvola che si è appena dissolta.

[La cioccolata con panna di Ghigo]

Una cioccolata capace di rendersi indimenticabile

Nel contesto di un press tour ovviamente tutto tende al meglio. Eppure, senza nulla togliere alla Nuvola e ai Pasticcini del Re, questa Cioccolata di Ghigo, anche se servita in un bicchiere monouso per bevande calde e non nella classica tazza, ha saputo dimostrarsi davvero superlativa. E, servita in purezza, ha lasciato al palato un sapore quasi assoluto capace di coinvolgere vista, olfatto e gusto. Il suo profumo intenso e avvolgente, la sua densa consistenza cremosa, la quasi assenza di note aromatiche capaci di distogliere dal netto gusto di cioccolato l’ha fatta risultare davvero inconsueta. 

[Erbaluce Passito]

E a fare da sfondo il Passito di Tenuta Roletto

Essendo il press tour incentrato sul cioccolato, abbinarci un vino capace ad un tempo di esprimere sé stesso e di armonizzarsi coi tannini del cacao non era proprio semplice. E a provarci è stata Tenuta Roletto di Cuceglio. Sul primo dei vini proposti, l’Albae Lux, qualche dubbio sulla riuscita dell’abbinamento ce l’abbiamo. Forse sarà quel 10% di moscato aggiunto all’erbaluce a destinare questo vino, pur piacevole, a soccombere di fronte alla potenza del cioccolato e della nocciola. Promosso a pieni voti invece l’Erbaluce di Caluso DOCG Passito della stessa azienda: questo sì, forte di un’armoniosa solidità determinata forse dai suoi oltre dieci anni, si è rivelato capace di valorizzare ad un tempo sé stesso e il cioccolato, vincendo così una sfida non facile.  

Piergiuseppe Bernardi