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Economia e lavoro | 27 febbraio 2025, 09:23

Amianto e altri veleni: sicurezza sul lavoro e il benessere psicologico per ‘imprese sane’

Amianto e altri veleni: sicurezza sul lavoro e il benessere psicologico per ‘imprese sane’

Il 25 febbraio 2025 si è svolto il convegno organizzato dall’Osservatorio Nazionale Amianto, patrocinato dall’Ordine degli Avvocati di Roma e l’Università UNINT, “Sicurezza sul lavoro e benessere psicologico: come organizzare un’impresa sana”, presso la Sala Laudato Sì del Campidoglio, a Roma. 

La sicurezza sul lavoro è un tema sempre più centrale e urgente nel dibattito pubblico, in quanto rappresenta un elemento imprescindibile per garantire il benessere e la produttività dei lavoratori. La prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali deve essere, infatti, considerata una vera e propria responsabilità sociale. In tal senso, il benessere psicologico è emerso come fattore determinante: lo stress, il burnout e la precarietà lavorativa sono problematiche che incidono negativamente sulla qualità della vita, oltreché sulle performance professionali. 

Il convegno si è posto l’obiettivo di fornire una visione multidisciplinare su come le imprese possano evolversi in modo sostenibile, promuovendo ambienti di lavoro sicuri e attenti alla salute mentale dei dipendenti.

«I progetti di legge in atto da più parti politiche possono essere sintetizzati in un’unica proposta. La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro non è né di destra né di sinistra», ha esordito l’Avv. Ezio Bonanni. Secondo il presidente dell’associazione ONA è necessario lavorare concretamente per garantire ai lavoratori un ambiente sicuro e una qualità della vita che vada oltre la semplice assenza di malattia: «Il benessere non è inteso soltanto come assenza di malattia organica, ma anche come equilibrio psicofisico, come serenità, possibilità di pensare al futuro». Tale diritto non riguarda solo i lavoratori civili, ma anche alle forze dell’ordine e alle forze armate, che spesso operano in condizioni difficili e con mezzi inadeguati. «Non si tratta solo di un problema di sicurezza fisica, ma anche di dignità. Negare ai nostri uomini in divisa strumenti adeguati significa negare la loro stessa dignità professionale», ha poi concluso.

Il convegno sulla sicurezza sul lavoro e il benessere psicologico ha visto la partecipazione di diversi esperti, tra cui l’avvocato penalista Riccardo Brigazzi e la criminologa Melissa Trombetta. Se il primo ha approfondito gli ostacoli giuridici nel riconoscimento delle responsabilità nei casi di esposizione all’amianto, la criminologa ha invece posto l’accento sulla prevenzione e sulla creazione di un ambiente di lavoro sano, introducendo anche nuove prospettive di supporto psicologico per le vittime. Nel corso della conferenza, è intervenuto anche il Ten. Pasquale Trabucco, presidente del Comitato per il ripristino della Festa del 4 Novembre, sottolineando l’importanza della responsabilità individuale nella sicurezza sul lavoro e della tutela dei diritti delle vittime del dovere, ricordando la sua prossima iniziativa simbolica proprio in onore di tutte le vittime del dovere. 

Anche Paola Vegliantei, presidente dell’Accademia della Legalità, ha partecipato all’evento in qualità di relatrice, sottolineando l’importanza dell’umiltà nel contesto lavorativo: «Mantenere l’umiltà è la cosa più bella, perché oggi anche questo fa parte del benessere psicologico nell’ambiente lavorativo». La relatrice ha poi posto l’accento sulla responsabilità dei datori di lavoro nel garantire condizioni adeguate, mettendo in evidenza la mancanza di cultura della sicurezza, già ancor molto prima dei tempi del Covid. 

Uno sguardo alle prospettive legislative: Sergio Costa e Giovanni Maiorano

Nel corso dell’incontro di studi sono intervenuti anche esponenti di differenti forze politiche. A partire dall’On. Giovanni Maiorano, membro della Commissione Antimafia, che ha illustrato la sua proposta di legge per l’accesso pensionistico anticipato a chi ha lavorato per almeno dieci anni in ambienti contaminati da amianto, sottolineando l’approccio favorevole da parte del governo, nonostante le complessità burocratiche. Il politico ha poi ribadito che il riconoscimento di questo diritto non può ripagare le sofferenze subite, ma può restituire dignità ai lavoratori esposti al pericoloso minerale.

Anche Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente, ha posto l’attenzione sull’intersezione tra sicurezza sul lavoro e sostenibilità ambientale. In merito alla piaga dell’amianto, l’attuale Vicepresidente della Camera dei Deputati ha denunciato la presenza di oltre 32 milioni di tonnellate di questo materiale altamente nocivo ancora disseminate sul territorio italiano. Sottolineando che molti degli edifici ancora contaminati sono scuole, ospedali e aree pubbliche. «L’amianto non ha colori. La priorità non ha colori»: ha così concluso. 

Lo stesso Fabrizio Santori, consigliere dell’Assemblea Capitolina, ha ribadito con fermezza l’importanza del monitoraggio costante della sicurezza nei luoghi di lavoro, elogiando l’impegno dell’ONA e delle istituzioni nel contrastare il rischio amianto, sottolineando come le segnalazioni dei cittadini rivestano un ruolo cruciale nel portare alla luce situazioni di pericolo e nel sollecitare azioni tempestive da parte delle autorità competenti. Ad ogni modo, è necessario un controllo più capillare sul territorio, evidenziando ancora una volta l’importanza della prevenzione. 

Il rischio psichico e il ruolo dell’Avvocatura

Tra i relatori anche il Prof. Nicola De Marinis, consigliere della Corte di Cassazione, che ha posto l’attenzione sul panorama giuridico della sicurezza sul lavoro, ripercorrendo le sentenze più significative e analizzando l’evoluzione normativa che negli ultimi anni ha ridefinito il quadro della tutela dei lavoratori. Salute e sicurezza negli ambienti lavorativi, secondo il cassazionista, non devono limitarsi solo ai rischi fisici, ma anche quelli psichici anche attraverso l’adizione di nuove tecnologie, come lo smart working e i sistemi decisionali automatizzati.

Il consigliere Giorgio Trabucco ha, invece, sottolineato con fermezza la necessità di una sinergia istituzionale per garantire bonifiche efficaci e un rafforzamento delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione ai cantieri aperti in vista del Giubileo 2025: «Queste battaglie non hanno colore politico».

L’impegno sinergico dei collaboratori ONA

Nel corso dell’evento, Luigi Abbate, giornalista e presidente del Consiglio Comunale di Taranto, ha dato prova di una testimonianza diretta, essendo lui stesso figlio di vittima del dovere. Infatti, il giornalista ha ribadito le difficoltà nel riconoscimento delle malattie asbesto-correlate, portando come esempio proprio il caso di suo padre, la cui patologia è stata riconosciuta dalla commissione medico-ospedaliera, ma negata dalla commissione di verifica. Solo dopo una battaglia legale il tribunale ha riconosciuto lo status di vittima del dovere, con sentenza passata in giudicato.

Il professore Matteo Villanova, docente dell’Università Roma Tre, ha lanciato un allarme sulla presenza e la pericolosità delle sostanze tossiche, con un focus particolare sull’amianto, ribadendo come la sua diffusione rappresenti una minaccia non solo per i lavoratori esposti, ma anche per le generazioni future. Il professore, infatti, ha spiegato come le conseguenze dell’inquinamento ambientale non si esauriscano nell’immediato, piuttosto hanno ripercussioni a lungo termine attraverso un impatto diretto sulla salute psico-neuro-endocrino-immunitaria, alterando persino il patrimonio genetico e trasmettendo il danno alle generazioni successive.

Un’ulteriore denuncia è stata lanciata da Pasquale Bacco, medico legale, nei confronti dell’ingiustizia sistematica che circonda le vittime dell’amianto, sottolineando che troppo spesso si investe più per negare il nesso di causalità che per prevenire il problema. Non solo, a volte è sottovalutato lo stesso impatto sociale della malattia, che non colpisce solo i pazienti, ma intere famiglie, e ha attaccato la disuguaglianza nell’accesso alla sanità, dove la salute è diventata un lusso e non più un diritto.

Il Gen. Giampiero Cardillo ha parlato dell’inefficacia delle normative sulla sicurezza sul lavoro, evidenziando come, nonostante l’introduzione di nuove leggi, il numero di infortuni e morti non sia affatto diminuito: «Se promulghi una legge senza avere l’apparato per applicarla, non serve a nulla».

Prima dei saluti finali, è intervenuto l’Avv. Guerrino Petillo che, oltre a sottolineare l’importanza delle vittorie in campo giuridico ottenute dall’ONA – APS e dall’Avv. Ezio Bonanni, ha evidenziato la necessità di un impegno costante, che vada oltre le iniziative sporadiche: «Non è un percorso che può essere trattato per spot. Servono tenacia, pazienza e programmazione».

Continua l’impegno dell’ONA APS innanzitutto nella tutela delle vittime dell’amianto e di tutti gli altri cancerogeni in campo legale e medico. Soprattutto attraverso un approccio interdisciplinare e sinergico. Inoltre, prosegue la campagna di sensibilizzazione attraverso l’organizzazione di convegni e incontri di studio. L’Osservatorio Nazionale Amianto è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari offrendo anche assistenza e consulenza medica e legale attraverso il numero verde 800 034 294

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