Politica - 27 febbraio 2025, 13:15

Classifica Lea, Canalis (Pd): "Piemonte retrocesso se considerati i ricoveri in rsa"

Nella classifica ministeriale 2023 dei LEA, tra i parametri presi in considerazione non ci sono le quote sanitarie LEA delle rette RSA

Monica Canalis

Nel 2017 con la Giunta Chiamparino il Piemonte era primo nella classifica ministeriale dei LEA, cioè i Livelli Essenziali di Assistenza che riguardano i tre pilastri della sanità, cioè la prevenzione sanitaria, la sanità territoriale dei distretti Asl e la sanità ospedaliera. Nel 2023 il Ministero ha collocato il Piemonte soltanto in quinta posizione, dopo Veneto, Toscana, Provincia autonoma di Trento ed Emilia-Romagna.

Il primo dato è quindi la retrocessione di ben 4 posizioni in 6 anni.

"Il secondo dato è che tra i parametri presi in considerazione non c’è la quota sanitaria LEA dei ricoveri in RSA", spiega Monica Canalis - consigliera regionale PD. "Significa che, se il Piemonte non mettesse 1 euro in più sulle RSA, non scenderebbero di mezzo punto in classifica. Un motivo per contestare i parametri scelti dal Ministero, ma soprattutto per denunciare che effettivamente il Piemonte non sta mettendo abbastanza fondi sulle persone non autosufficienti, né a domicilio né in RSA, nonostante l’estrema anzianità della nostra popolazione (più di 1 milione e 100mila piemontesi è infatti ultra sessantacinquenne)".

"È molto grave che ieri la Giunta Cirio abbia respinto un mio ordine del giorno che chiedeva di dare indicazioni vincolanti alle ASL piemontesi, per assicurare l’esaurimento delle liste d’attesa per progetti residenziali definitivi rivolti a persone che hanno ricevuto una certificazione di non autosufficienza. Nelle RSA del Piemonte i posti letto accreditati a dicembre 2024 erano 32.976. Di questi, circa la metà (15.000-16.000) erano convenzionati con il SSR – Servizio Sanitario Regionale, ma migliaia sono le famiglie in attesa che il progetto residenziale, con metà della retta pagata dalla sanità regionale, venga attivato. Occorre aumentare le convenzioni e soccorrere le famiglie, provate dal peso degli oneri di cura e dal peso finanziario delle rette.

Siamo sicuri che il quinto posto del Piemonte nella classifica LEA verrebbe rivisto se il Ministero considerasse il ritardo della nostra Regione nel dare risposte all’enorme fenomeno della non autosufficienza.

La classifica rischia pertanto di essere una fotografia inattendibile della nostra sanità".

comunicato stampa