"Propongo una lettura diversa dell’episodio di cui Silvio Viale si è reso nuovamente protagonista in Sala Rossa esibendo un crocefisso e distribuendone ai presenti. Al di là degli intenti io leggo le provocazioni del consigliere, in puro stile radicale, come una resa, inconsapevole ma oggettiva, al Bene che vince proprio perché Crocefisso - dichiara Cristina Zaccanti del PdF Piemonte -. Abbiamo vivo il ricordo delle battaglie, condivise dal PdF in presenza, portate avanti dalla Lega, in particolare dal consigliere regionale Andrea Cane, che si batté con tenacia affinché il Crocefisso fosse appeso anche nell’aula del Consiglio regionale. Fecero di tutto per opporsi ma alla fine, nell’ottobre del 2020, Cane la spuntò e gliene siamo ancora grati. Paradossalmente Silvio Viale, pur con dichiarate intenzioni opposte, come pubblicato nella sua pagina fb (dai tre ai cinque like non sono un grande riscontro) con le proprie plateali esternazioni dimostra come il Crocefisso sia ancora e sempre segno di contraddizione. Auspico che Viale continui a mettere Gesù Crocefisso sul suo cuore, oltre che nel taschino. E che continui a distribuire un manufatto che, come Gesù Cristo stesso ha promesso, attirerà tutti a sé".
Interessante anche la reazione della presidente dell’aula Maria Grazia Grippo, che ha deciso di sospendere i lavori tenendo testa alla contestazione di Viale "e richiamando anche l’offensivo comportamento tenuto dal medesimo in occasione delle affermazioni umilianti da lui pronunciate a proposito delle casalinghe. Insomma Viale insiste a voler essere il personaggio colorito, portatore di libertà, laicità e progresso, ma si arena di fronte all’applicazione del buon senso e del rispetto per ciò che è e continua ad essere sacro".
"Esortare le donne a non precludersi il ruolo di casalinghe, esibire il Crocefisso che salva sono segnali interessanti e promettenti - conclude -. Il “dottore della morte”, come è stato soprannominato, il “frullatore di bambini”, quale Viale stesso si vanta di essere, ha un’anima. Il Popolo della Famiglia gli augura di aprire gli occhi del tutto e di darsi da fare per salvarsi, per il suo bene e per quello dell’amministrazione e della cittadinanza torinese. Davvero le strade di Dio risulterebbero, ancora una volta e come sempre, infinite ed imprevedibili".