Non solo "La donna è mobile": Rigoletto è una delle Opere liriche più amate dal pubblico per le tante arie famose e per la potenza del racconto della relazione tra il protagonista e sua figlia. "Una storia che tocca tutti noi, in particolare chi come me è padre di una femmina". Parola di Mathieu Jouvin. Così il sovrintendente del Regio di Torino ha presentato, questa mattina, la prossima opera in scena al teatro lirico cittadino: il "Rigoletto" di Giuseppe Verdi (dal 28 febbraio all'11 marzo), tratto dal dramma Le Roi s’amuse di Victor Hugo.
"Tutto esaurito"
Per i ritardatari, nessuna buona notizia: il "Rigoletto" è già sold out, compresa l'anteprima riservata ai Giovani under30 (giovedì 27 febbraio alle 20) che, anzi, ha "bruciato" i biglietti disponibili in poco più di un'ora dall'apertura della biglietteria virtuale. A testimonianza che i "classici", anche tra le opere liriche, restano sempre i più amati dal grande pubblico.
Ma che Rigoletto troveranno gli spettatori? Il nuovo allestimento è firmato da Leo Muscato, che già aveva fatto la regia di quest'opera in passato, con Nicola Luisotti direttore d'orchestra. Muscato porta con sé il suo storico team: la scenografa Federica Parolini e la costumista Silvia Aymonino, già vincitrici del Premio Abbiati 2019 con Agnese di Ferdinando Paer. In scena una tripletta di cantanti d’eccezione: George Petean, uno dei più acclamati baritoni verdiani sia in Europa che negli Stati Uniti, che interpreta Rigoletto; al suo fianco il soprano che ha già incantato il pubblico del Regio in Figlia del reggimento e Turandot, Giuliana Gianfaldoni, nel ruolo di Gilda, la figlia di Rigoletto; l’acclamato tenore Piero Pretti veste invece i panni del Duca di Mantova, l’aristocratico dissoluto per cui Verdi ha scritto alcune delle arie più irresistibili del repertorio operistico. Alla guida del Coro del Regio è il maestro Ulisse Trabacchin.
"Un capolavoro amato dal pubblico"
Spiega il sovrintendente Mathieu Jouvin: "Sono molto felice di proporre Rigoletto, non solo perché è un capolavoro amato dal pubblico — come dimostra il “tutto esaurito” — ma anche perché rappresenta un’opportunità per ribadire il valore di un teatro che incarna i principi culturali europei. Con questa produzione, infatti, aggiungiamo un nuovo tassello al dialogo tra la cultura francese e quella italiana, suggellato dall’incontro tra due “miti”: Giuseppe Verdi e Victor Hugo. Il cuore del dramma è il rapporto tra Rigoletto e sua figlia Gilda: un amore assoluto e totalizzante, che il protagonista esprime in modo ossessivo e possessivo, trasformando la sua protezione in una prigione. La regia di Muscato dà vita a un'edizione che potremmo definire oscura, che insiste su questa dimensione e rende così il dramma ancora più concentrato".
Stefano Lo Russo, sindaco e presidente della Fondazione, ha parlato di "una produzione che testimonia la vocazione del Regio a proporre una stagione di altissimo livello, capace di coniugare grandi classici dell’opera con titoli meno conosciuti, consolidando il percorso che lo sta riportando a essere un punto di riferimento nel panorama culturale internazionale".
Ma l'ultima parola spetta proprio al regista, Leo Muscato: "Voglio restituire al pubblico l’essenza archetipica e dolente di Rigoletto. La sua doppia identità, la tensione tra sacro e profano e il mondo di specchi in cui si muove riflettono una società in disfacimento, ancora incredibilmente attuale. L’atmosfera decadente richiama anche suggestioni cinematografiche, come l’ultima scena di C’era una volta in America di Sergio Leone, in cui Robert De Niro si abbandona all’oblio nella fumeria d’oppio: il mondo gli appare distorto, quasi onirico, e la realtà si mescola con l’illusione".
Conferenza-concerto
Rigoletto sarà presentato al pubblico mercoledì 26 febbraio alle ore 18 al Piccolo Regio Puccini nella conferenza-concerto condotta dalla musicologa Liana Püschel, a colloquio con il regista, la scenografa e la costumista. L’incontro prevede esibizioni live; l’ingresso è libero.
Informazioni
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