Cultura e spettacoli - 24 febbraio 2025, 07:05

Anna Castiglia parte con il nuovo tour dall'Hiroshima: "A Torino ho fatto la gavetta, una città perfetta per iniziare"

Il concerto giovedì 27 febbraio: "L'anno scorso ho aperto il live di Lucio Corsi, sono rimasta folgorata"

Anna Castiglia parte per il suo nuovo tour dall'Hiroshima

Anna Castiglia torna a Torino per esibirsi giovedì 27 febbraio all’Hiroshima Mon Amour come prima tappa del suo nuovo Mi piace tour.  

“Per me sicuramente è un’enorme emozione - racconta l’artista -. Ci sono stata a vedere tanti concerti quando vivevo a Torino e di recente sono stata ospite dello spettacolo di Guido Catalano. È stato bellissimo avere un assaggio di quel palco. Per me è davvero bello iniziare il nuovo tour da Torino. È un po’ un cerchio che si chiude”. 

Originaria di Catania, si è trasferita nel capoluogo sabaudo a 18 anni dove ha portato la sua musica suonando nei piano bar e studiando chitarra classica per poi trasferirsi ancora a Milano. Torino, è una città accogliente per i musicisti emergenti? 
“Mi sono spostata a Milano solo per frequentare il Conservatorio perché a Torino non c’è il Dipartimento di musica pop. Ma qui non ho fatto gavetta, quella l’ho fatta a Torino. Secondo me è perfetta per iniziare perché è meno dispersiva, ci sono molti luoghi open mic, è un ottimo ambiente”.  

L’ultimo disco spazia musicalmente tra il pop e R&B fino a influenze samba, swing e gipsy, con brani che sono ironiche metafore o critiche taglienti, così l’artista celebra la libertà creativa. Come lo descriveresti in poche parole?
“Per me il disco è incoerente e variegato, pieno di canzoni molto diverse, è un po’ un miscuglio di cose. Le ho sentite tutte ovviamente ma, l’ultima, U mari è in dialetto, ma è una canzone molto pop forse è quella a cui mi sento più legata”. 

Da poco è finito Sanremo 2025, c’è qualcuno con cui ti piacerebbe lavorare tra gli artisti che erano in gara?
“Lucio Corsi, ho aperto il suo concerto quest’estate, sono rimasta folgorata lui”.

Canta fino a dieci è un progetto tutto femminile che hai co-fondato qui a Torino, come è nato e come prosegue? 

“È nato prima da un’amicizia, e poi da lì da un’urgenza durante il covid di protestare contro la chiusura dei luoghi per lo spettacolo e siamo andate avanti cantando cantare in metro. Ci siamo rese conto che l’azione più strana era vedere cinque donne che cantavano per strada. Ora nessuna di noi vive più a Torino, ma cerchiamo sempre di vederci”.

Dopo il disco e il tour, quali sono i prossimi progetti di Anna Castiglia?

“Vorrei creare uno spettacolo musicale molto teatrale in cui far convivere la recitazione, la musica e persino il tip tap. Un varietà, non un musical. È qualcosa che vedo nel futuro, qualcosa che inserirò nel tour”.