Prosegue la mobilitazione dei sindacati metalmeccanici per chiedere il rinnovo del contratto nazionale di categoria. Fim, Fiom e Uilm ormai da settimane protestano e segnalano l'interruzione delle trattative a causa dell'abbandono del tavolo da parte di Federmeccanica.
Due ore di sciopero e corteo
Una protesta che porta con sé molte ore di sciopero e presidi, come quello di ieri davanti alla sede di Ivrea di Confindustria Canavese, ma anche quello di oggi all'interno del perimetro di Leonardo a Caselle. Una manifestazione che ha visto gli operai riunirsi e sfilare in corteo con striscioni e bandiere. Sono state proclamate le prime due ore di sciopero del pacchetto di otto ore che verranno indette entro la fine del mese di febbraio. Circa 600 lavoratori si sono ritrovati davanti ai locali mensa dove, prima di partire per il corteo interno allo stabilimento, gli operatori territoriali Enrico Dettori della Fim, Ugo Bolognesi della Fiom e Claudio Picca della Uilm hanno ribadito le motivazioni della mobilitazione e l’importanza dell’adesione alle iniziative per sbloccare la trattativa, rivendicando il diritto a trattare sulla piattaforma presentata dalle organizzazioni sindacali e approvata dal 98% dei lavoratori metalmeccanici.
Gli operatori sindacali hanno specificato che "le distanze con la controparte datoriale non riguardano solo gli aspetti economici, ma anche la visione del futuro industriale del nostro Paese. Per le imprese crescita e sostenibilità si ottengono solo riducendo i salari, per le organizzazioni sindacali la crescita si ottiene incrementando la produttività anche attraverso la riduzione di orario, con la formazione, con le professionalità e le competenze, gestendo la transizione ecologica, digitale e l’intelligenza artificiale, garantendo la sostenibilità sociale attraverso una gestione condivisa e partecipativa delle crisi aziendali, lotta al precariato ed al dumping contrattuale negli appalti".
Il corteo si è concluso nel parcheggio esterno allo stabilimento e i lavoratori hanno espresso la volontà di effettuare il prossimo sciopero manifestando in corteo al di fuori del sito, per rendere maggiormente visibile il loro dissenso.
Le proteste dei giorni scorsi
Nelle scorse settimane le sigle metalmeccaniche si erano date appuntamento di fronte alla sede di Torino dell'Unione Industriali di Torino. Nei giorni scorsi gli scioperi hanno coinvolto aziende del Canavese come Rostagno, Hotroll, Bersano di Busano e Forno, Tenneco, Zanzi, Arca, Progind, Sata, Perardi & Gresino e Siderforge Rossi, mentre nel Torinese sono stati coinvolti Alessio Tubi, Mottura, Flexball, Avio Rivalta, Baomarc, MA, Leonardo Torino, Sipal, Thales e Microtecnica.
"Gli scioperi hanno registrato ovunque adesioni elevate con punte del 90% mentre prosegue il blocco nazionale degli straordinari e delle flessibilità - dicono i sindacati regionali, che hanno già in calendario nuovi appuntamenti -. Entro il mese di febbraio sono inoltre previsti scioperi con diverse modalità e articolazioni nelle singole imprese e scioperi provinciali con presidi davanti le locali Unioni Industriali".
Calendario futuro
Scioperi provinciali sono previsti il 21 febbraio ad Asti, Alessandria, Cuneo e Vercelli, mentre il 25 febbraio toccherà a Biella e Novara (tra cui alla Meritor, Leonardo di Cameri, Schaeffler wpb, Tecnomeccanica, Giacomini e Lagostina).
Anche Torino e provincia rimarranno protagonisti con scioperi articolati alla Cecomp, Cellino, Celmac, Iscot, Magna Olsa, Tra.Ind, Zincoplating, Microtecnica, Leonardo Caselle, Sodecia, Ethos, Marelli, Dana Rivoli e Luserna, Bitron, Elbi, Comec, Pneumofore, Valeo, Prima Industrie, Officine Vica, Tubiflex, Hexagon, It Solution, Savio, Ovv, Fomt, St Cast, Coord3, Skf Airasca, Skf Avio, Hitachi, Zf lifetec, Freudemberg, Hanon Systems, Sumiriko, Saet, Sogefi, TR Europe, NCT, European Metals, Avl, Sirena, Omt, Denso, Italdesign, Novares, 2A Santena e Moncalieri e Avio Borgaretto.